Lavoro nero in un panificio a Catania, "meno di 2 euro l'ora"
Nella giornata di ieri, personale dei Commissariati Borgo-Ognina e San Cristoforo, del Reparto Prevenzione Crimine e della Polizia Locale Reparto Annona, ha effettuato dei controlli straordinari nel quartiere di San Cristoforo volti alla tutela dell’ambiente, della salute pubblica e della tutela dei lavoratori. Particolare rilievo assume il controllo effettuato in un panificio/pizzeria ubicato in via della Concordia dove, nella circostanza, sono stati trovati lavoratori in nero e tra questi, una in particolare lavora da trenta giorni, senza un regolare contratto di lavoro; detta dipendente, ha riferito di lavorare e accettare una somma di 1,66 euro l’ora in quanto separata e con 2 figlie. Nell’occorso, è stata, altresì, accertata l’invasione del marciapiede in modo da non consentirne l’accesso ai pedoni, in totale un’occupazione del suolo pubblico pari a 24,50 metri quadri, occupazione effettuata con pedane in legno contenenti migliaia di bottiglie di birra e di acqua, oltre ad una tettoia movibile.
Per tale motivo, il titolare del panificio è stato indagato in stato di libertà ai sensi dell’art. 603 bis c.p. perché responsabile di sfruttamento del lavoratore approfittando dello stato di bisogno dello stesso. Altresì, è stato indagato per invasione di terreni ai sensi dell’art.633 c.p. e, inoltre, la merce è stata sequestrata. Infine, l’Asp Igiene-Pubblica intervenuta ha contestato molteplici violazioni tra cui la presenza di alimenti (mozzarelle) con data di scadenza già superata e la presenza di contenitori non idonei alla conservazione degli alimenti. A seguire, è stata controllata una carrozzeria insistente in un capannone di circa 200 metri quadri in funzione e, nell’occorso, uscivano fumi da verniciatura molto pesanti e nauseabondi. Ciò posto, è stato fatto il controllo e detta attività è risultata priva di qualsiasi autorizzazione per l’immissione di fumi nell’atmosfera e con all’interno presenza di rifiuti speciali pericolosi. Per tale motivo, il titolare è stato indagato per immissione dei fumi nocivi nell’atmosfera e illegale raccolta e gestione di rifiuti speciali; inoltre, l’attività è stata sottoposta a sequestro a sensi del testo unico ambientale.