Dieta e non perdi peso, l'esperto spiega il fenomeno di stallo o plateau
A chi non è capitato che,dopo tanti mesi di dieta,il peso sulla bilancia non ne voleva sapere di scendere? Questo fenomeno ha un nome:stallo o plateau. A cosa è dovuto? ”Anche in questo caso c’è una discrepanza tra ciò che si crede nel senso comune e le evidenze sperimentali. Lo stallo del peso è causato in parte dal fatto che il metabolismo totale (TDEE), cioè il dispendio energetico giornaliero, si abbassa per forza di cose.” Lorenzo Pansini, studioso di alimentazione e allenamento spiega. “Ci sono diversi fattori che durante il percorso nella perdita di peso concorrono a ridurre le uscite energetiche: un decremento nell’effetto termogenico (di generazione di calore) del cibo, un calo nel calore prodotto dall’attività fisica , una tendenza a ridurre l'attività non-sportiva spontanea, ma soprattutto un calo del metabolismo basale. Spesso non si considera tuttavia che gran parte della riduzione del metabolismo totale, almeno quando si perde peso in maniera consistente, è data proprio dalla "componente peso" più che dalla componente adattativa. Pesare 20 kg in meno di per sé comporta un decremento della spesa energetica importante, ragionando a parità di attività.Secondo la letteratura scientifica,quando il deficit può essere controllato sperimentalmente ed è mantenuto a una certa entità, la perdita di peso è graduale e persistente. Il più famoso studio sull’argomento è il Minnesota Study (1950) che attesta come quando si ha il pieno controllo del bilancio energetico non si verifica stallo.” Ma nel mondo reale, purtroppo, intervengono una una serie di concause che portano a un’assunzione di calorie maggiore man mano che la dieta si protrae. Da una parte è noto che le persone tendono a sottostimare le calorie introdotte, e questo è particolarmente vero per le popolazioni obese, ma in generale in chi non sa contare le calorie (ci vuole pratica per farlo). Dall'altra, si verifica incremento nella fame omeostatica ed edonica, che porta spontaneamente a mangiare di più man mano che si perde peso, anche solo inconsciamente. Il nostro corpo, infatti, tende a ritornare al peso e alla percentuale di grasso che ha mantenuto più a lungo nel corso della vita, sia per ragioni genetiche sia ambientali (la teoria del set point). Come molti avranno sperimentato in prima persona, è molto più difficile perdere peso che riacquistarlo; ciò è probabilmente da ricondursi a ragioni evolutive: il corpo umano si è dovuto attrezzare, nel corso di millenni, a sopravvivere a periodi di carestia mentre non ha avuto il tempo di adattarsi allo stile di vita occidentale odierno, in cui abbiamo libero accesso a enormi quantità di cibo, spesso molto denso dal punto di vista energetico, altamente palatabile, ma povero di nutrienti, e viviamo in condizioni di sedentarietà. Il sistema che controlla il peso corporeo è analogo al cruise control di un’automobile. Il corrispettivo della velocità (ovvero il parametro in ingresso) è una serie di ormoni( leptina, grelina, insulina e neuro peptide y). Il sistema di misurazione è l’ipotalamo, situato nel cervello, e i corrispettivi di freno/acceleratore sono il tasso metabolico (legato all’attività della tiroide), gli stessi ormoni dell’appetito e i livelli di attività. Stalli che avvengono dopo circa sei mesi e che modelli matematici basati solo sulla dinamica del bilancio energetico stimano in 1-2 anni, confermano quanto il ruolo della mancata aderenza al protocollo dietetico sia marcato. Dunque come riuscire a combattere col proprio corpo in questa lotta impari? Durante il processo di dimagrimento si potrebbero inserire, ogni due settimane, 2-3 giorni di leggera sovralimentazione iperglucidica, per ripristinare parzialmente i valori fisiologici del sistema regolato dall’ipotalamo, fino al raggiungimento del peso forma. A quel punto occorre mantenere le buone abitudini alimentari acquisite durante la dieta, preferendo cibi non processati, senza riprendere a mangiare come prima, altrimenti si tornerà facilmente alla situazione di partenza. In questo aiuta svolgere attività fisica costante ricordando le parole di Ippocrate: ”Se si riuscisse a dare a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico avremmo trovato la strada per la salute."
Ruggero Cusimano
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