Da otto anni con il contratto scaduto, oggi scioperano i medici
Nel giorno dello sciopero generale di 24 ore dei medici, veterinari e dirigenti sanitari dipendenti del Servizio sanitario nazionale, a Roma e' in corso un sit-in davanti al Ministero dell'Economia in via XX settembre. La protesta e' organizzata da vari sindacati del comparto (Anaao Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, Fvm Federazione Veterinari e Medici, Fassid Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr, Cisl Medici, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials Medici, Uil Fpl Coordinamento nazionale delle Aree contrattuali Medica e Veterinaria). "Siamo qui per due motivi fondamentali - ha spiegato Andrea Filippi, segretario nazionale Cgil medici - per difendere il diritto alla salute della cittadinanza, quindi per il finanziamento del fondo sanitario nazionale, e per difendere la legittimazione dei ruoli, legittimazione sia economica che professionale di tutti gli operatori della dirigenza medica e sanitaria". Per Filippi, la legge di bilancio "fondamentalmente procede soltanto su bonus propagandistici o mance elettorali e non mette mano minimamente alla riforma del servizio sanitario nazionale. Non c'e' piu' nessun progetto di reale promozione del diritto alla salute per la cittadinanza". Il presidente nazionale di Cimo medici, Guido Quici, ha spiegato "scioperiamo per il sotto finanziamento del servizio sanitario nazionale, che a cascata porta anche a un mancato rinnovo del contratto da circa otto anni. Da un lato il cittadino ha meno servizi, e contemporaneamente i medici non sono valorizzati. Negli ultimi anni e' mancata una visione politica della sanita' che invece viene considerata come un ramo secco".
Giorgio Cavallero, vice segretario nazionale Anaao Assomed, ha ribadito "le richieste che facciamo sono di adeguare il finanziamento del fondo sanitario nazionale alle reali esigenze del Paese e in linea con quanto stabilito dagli altri Paesi europei e rinnovare senza indugi i contratti di lavoro e procedere a quelle assunzioni indispensabili per mantenere l'efficienza e la sicurezza delle cure del Ssn". Per Giuseppe Ettore, presidente Fesmed, il motivo dello sciopero nazionale di 24 ore e' "annunciare e avvertire tutti i cittadini e i professionisti della settore del grave declino della sanita' pubblica in Italia. Il definanziamento e il continuo depauperamento di risorse, la riduzione degli organici, l'aumento del precariato e i corsi di formazione a rischio, stanno portando ad un forte declino con la messa a rischio dei cittadini. Noi siamo per lottare e cercare di frenare questa emorragia che va dalla sanita' pubblica verso la sanita' privata, senza un ragionamento e senza un coordinamento tra i vari ministeri, quello della salute, della scuola e dell'economia. Loro devono dialogare con i sindacati e con le societa' scientifiche per riprogettare i nuovi percorsi e dare maggiori garanzie non solo dal punto di vista salariale ma anche da un punto di vista della qualita' dei servizi". Il segretario nazionale della Aaroi Emac, sindacato degli anestesisti, Antonino Franzesi insiste invece sulle condizioni di lavoro, "siamo qui per protestare in maniera importante per le condizioni di lavoro che stanno diventando sempre piu' massacranti nei nostri ospedali. L'utenza non capisce a quale tipo di sforzi siamo sottoposti. Da anni ormai il turnover non e' garantito nei nostri ospedali, cioe' i medici e il personale sanitario che esce non e' sufficientemente rimpiazzato, per cui coloro che rimangono in servizio devono far fronte alle carenze per cui devono aumentare le loro turnazioni. Speriamo che qualcosa si muova in senso contrario".