Fava si candida al vertice della Commissione Antimafia
"Se mi candido alla guida della commissione regionale antimafia? Metto a disposizione la mia esperienza di cose conosciute e apprese in questi cinque anni di antimafia nazionale". Lo ha detto Claudio Fava, parlamentare regionale della lista 'I cento Passi', rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano se intendesse assumere il ruolo di presidente della commissione antimafia dell'Ars. Fava, unico parlamentare della Sinistra, ha inizialmente ha dichiarato di iscriversi al gruppo misto. Stamattina la presentazione alla stampa un disegno di legge sulla costituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia in Sicilia che promuova maggiormente il confronto con l'antimafia nazionale e altri organismi europei. Nel ddl prevista anche la collaborazione di funzionari in numero non superiore a nove, distaccati presso la presidenza della Regione. "Ho visto il codice etico dell'antimafia regionale - ha poi aggiunto, facendo riferimento al codice voluto da Nello Musumeci e approvato dall'antimafia regionale nel 2015, ma mai arrivato in Aula - ho anche chiesto i rilievi di merito degli uffici. E' di certo da riprendere".
L'obbligo di dichiarare entro tre mesi dalla proclamazione al parlamento regionale l'eventuale appartenenza ad associazioni massoniche o similari che prevedano vincoli gerarchici e di obbedienza. E' il contenuto di uno dei quattro disegni di legge presentati oggi da Claudio Fava all'Ars. Unico esponente dei movimenti di sinistra al parlamento regionale, Fava ha presentato altri tre disegni di legge sui temi della lotta alla poverta', sul diritto allo studio e su nuove prerogative della commissione antimafia regionale. "L'obbligo dichiarativo risponde ad un dovere di trasparenza nei confronti delle istituzioni e del corpo elettorale - ha detto - il disegno di legge prevede una dichiarazione, anche negativa, sull'eventuale appartenenza a qualsiasi titolo ad associazioni segrete o massoniche per le quali e' previsto un vincolo di segretezza e obbedienza. Entro due mesi dall'entrata in vigore della legge il presidente dell'Ars stabilirebbe le sanzioni collegate al mancato deposito della dichiarazione".