Calciatori del Foggia pagati in nero con i soldi riciclati del clan Laudani di Catania
Il commercialista foggiano Ruggiero Massimo Curci e' stato arrestato a Milano per l'ipotesi di reato di autoriciclaggio nell'ambito delle indagini sfociate nel maggio scorso nell'operazione "Security" a carico di 15 persone accusate a vario titolo di far parte di un'associazione per delinquere che ha favorito gli interessi a Milano e provincia, della famiglia mafiosa catanese dei Laudani. Militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Varese e personale della Squadra Mobile della Questura di Milano, contestualmente all'arresto di Curci, hanno eseguito, in provincia di Lecco e Napoli, 6 perquisizioni a carico di altre tre persone di origine campana abitanti a Verderio (Lecco). L'8 novembre scorso, su decreto del pm milanese Paolo Storari, a Curci erano stati sequestrati beni per 8,2 milioni di euro. Secondo l'accusa, il commercialista era referente di un sistema di evasione fiscale e contributivo basato su indebite compensazioni di crediti tributari. Avrebbe ricevuto per questo illeciti compensi in contante per oltre 600.000 euro da parte di societa' riconducibili ad Antonio Saracino, Giuseppe D'Alessandro, Antonino Catania, arrestati lo scorso 12 luglio, e Luigi Sorrenti, che avevano gestito in modo fraudolento una serie di cooperative operanti nel settore della logistica e dei trasporti, svuotandone i conti correnti. Curci avrebbe inoltre autoriciclato parte del denaro anche finanziando il Foggia Calcio, del quale era vicepresidente, nelle stagioni 2015/2016 e 2016/2017.
Nelle ultime due stagioni i giocatori e l'allora allenatore del Foggia Roberto De Zerbi, oggi alla guide del Benevento che ieri ha fermato il Milan ottenendo il suo primo punto in campionato, avrebbero ricevuto compensi in nero. Denaro riciclato proveniente da una serie di reati di natura fiscale attuati per favorire gli interessi dei clan catanesi operanti a Milano e in provincia. L'intreccio tra mafia e pallone emerge dall'inchiesta della Dda milanese che ha portato in carcere il commercialista e vice presidente onorario del Foggia Ruggiero Massimo Curci.
Le manette sono scattate questa mattina per l'ipotesi di autoriciclaggio: approfondendo le indagini scaturite dall'arresto a maggio di 15 presunti appartenenti all'organizzazione criminale che favoriva gli interessi del clan Laudani in Lombardia, Gdf e Polizia sono arrivati a Curci. Tutti i giocatori sentiti, e anche De Zerbi (che ha risposto 'no comment' a chi gli ha chiesto un commento), hanno negato di aver preso soldi in nero.