Acqua pubblica, Nuova Prospettiva: rischio commissario nel Ragusano
"I sindaci dei comuni della Provincia di Ragusa non hanno aggiornato e, tanto meno, adottato il Piano d'Ambito, ovvero il documento principe nella gestione del Servizio Idrico Integrato che opera la ricognizione delle opere e delle infrastrutture esistenti, predispone il programma degli interventi, individua il piano di gestione e di organizzazione, definisce il modello gestionale, fissa la tariffa ed elabora il piano economico finanziario". Così esordisce una nota del movimento politico di Modica "Una nuova prospettiva".
"Il termine per adottare il piano d'ambito - continua la nota - era fissato al 18 novembre, pena il commissariamento; provvedimento che potrà essere messo in atto, a breve, dal neo eletto Presidente Musumeci, a meno di revoca/annullamento o, in subordine, sospensione/proroga dell'atto di indirizzo dell'ex Assessora Vania Contraffatto, come chiesto dal Forum Siciliano dei Movimenti per l'Acqua ed i Beni Comuni.
I suddetti sindaci dei comuni iblei, a quasi sei mesi dalla richiesta dell'assessorato, a quanto si può apprendere dal verbale dell'ultima seduta assembleare, appaiono in grandissimo ritardo e sembrano essersi smarriti nel dedalo di normative, passaggi di responsabilità ATO-ATI, dotazione organica, nomina del Direttore etc. etc.
Da quanto emerge dal verbale del 7 novembre sembra che i sindaci e gli stessi funzionari si erano già rassegnati al mancato rispetto del termine del 18 e quindi al conseguenziale commissariamento, e se questo avverrà, ovviamente, i primi cittadini se ne dovranno assumere tutte le responsabilità, e non basterà, di certo, il silenzio che hanno mantenuto su tutta la vicenda a distogliere la dovuta attenzione dei cittadini su di loro. Ma tra i dodici sindaci ve n'è uno in particolare, al quale dell'acqua sembra proprio non fregargliene un tubo: il sindaco di Modica, Ignazio Abbate. Come spiegare altrimenti l'assenza a tutti gli incontri dell'assemblea, fatta eccezione del primo al quale l'assessore delegato, Belluardo, si è pure presentato senza delega. Ma come si giustificherà il sindaco Abbate se dovesse arrivare il commissariamento dell'ATI? Ci dirà anche in questo caso che sarà stata colpa di qualcun altro? Pertanto vogliamo sperare che abbia uno scatto di consapevolezza e si assuma le sue responsabilità, cercando magari un modo per recuperare e convincere i modicani che ha a cuore il problema dell'acqua e della sua gestione. Forse il sindaco Abbate non ha coscienza di ciò che significhi per i cittadini la privatizzazione del servizio idrico e non è informato di quanto accaduto lì dove l'acqua è finita in mano ai privati".