Pd, Renzi alla Leopolda lancia il programma: ora lottiamo
Gli avversari sono noti, gli alleati quasi, il terreno di gioco e' diviso tra quello tradizionale e il web. Dalla ottava edizione della Leopolda Matteo Renzi lancia i primi temi della campagna elettorale che, settimana in piu' o in meno, portera' alle elezioni in primavera e scalda i suoi: "dopo tutto quello che ci hanno fatto nell'ultimo anno siamo ancora qui e abbiamo voglia di lottare".
Il segretario Pd non si ferma a mettere in fila le incognite, dedica poche parole al perimetro della coalizione che accompagnera' il Pd e spiega che per questo ha delegato Piero Fassino "che e' bravissimo". Agli alleati garantisce "pari dignita'", a chi non si vuole alleare assicura che guardera' "senza rancore".
Ma soprattutto quel che preme a Renzi e' posizionare il Pd nella giusta posizione di partenza e riempire di contenuti i primi passi della sfida elettorale. Dunque innanzitutto il confronto sara' a tre: Pd, Centrodestra e M5s. Nelle parole del segretario la sinistra sfuma quasi a svanire, anche se poco prima Teresa Bellanova, combattiva viceministro dello Sviluppo, aveva attaccato chi divide il sindacato e il centrosinistra definendolo "alleato dei populismi", guadagnandosi una delle piu' lunghe standing ovation della Leopolda8.
Il vero nemico, sembra dire Renzi, sono i due big che si contendono i consensi: Luigi Di Maio e il tridente Berlusconi-Salvini-Meloni. Ma per l'ex rottamatore la vera lepre da rincorrere sara' il Pd che, sondaggi alla mano, si gioca la palma di primo partito nel prossimo parlamento e, in coalizione, e' ancora pienamente in partita per il primo posto. "Noi nei collegi metteremo i candidati migliori, nella partita metteremo le idee migliori. Ci sara' un grande testa e testa fra Di Maio e Berlusconi per decidere chi sara' ad arrivare secondo e terzo nelle prossime elezioni. Non so chi scegliere" punge il leader Pd. E ancora: "Noi facciamo crescere i posti di lavoro, Berlusconi ha fatto crescere lo spread, Di Maio fa crescere i follower". Poi galvanizza i suoi e spiega che "dobbiamo smettere di dividerci e litigare, dobbiamo essere orgogliosi".
Il passato, nel bene e nel male, nei mille giorni di governo e nella sconfitta al referendum, e' passato. Ora "guardiamo al futuro", riempiendolo di contenuti e sapendo che un partito di centrosinistra deve avere "come ragione sociale l'umanita'". Dunque un nuovo sostegno alle famiglie, un quoziente familiare all'italiana che oltre al bonus bebe' assegni "80 euro anche alle famiglie con figli. Se non si fanno piu' figli, un paese non ha un futuro. Il compito della politica oggi e' questo qua: immaginare un futuro non astratto e teorico, ma concreto". E ancora il servizio civile obbligatorio per tutti i ragazzi e le ragazze, bonus a chi ha bisogno di una badante.
Per finanziare le nuove politiche serve un'Europa nuova, come la intende Macron, un'Europa che non ha paura di prendere decisioni e quindi si affida a una monetina, che ipotizzi un ritorno ai parametri di Maastricht e punti sulla crescita.
Ma un tema centrale per Renzi resta quello del terreno di gioco: non c'e' piu' solo quello tradizionale delle piazze e dei media, da tempo il web e' centrale ma la tecnica delle fake news, come gia' in altri paesi prima dell'Italia, e' diventato cruciale. "Cari amici dell'opposizione, vi abbiamo sgamato" dice il segretario dem, che annuncia una relazione ogni due settimane con tutte "le schifezze" trovare sulla rete e dirette a "infangare il Pd". Tra i principali imputati la Lega e il M5s, visto che alcune pagine unofficial legate ai due partiti postano da tempo video e foto virali che attaccano esponenti Pd con notizie false. Ora resta da varare la manovra, il biotestamento, forse fare un tentativo con poche possibilita' di successo sullo ius soli e da gennaio si guarda alle elezioni. "Noi ci siamo" ha chiarito Renzi.