Clan di Corleone alla sbarra: 14 anni a nipote di Provenzano
Poco piu' di mezzo secolo di carcere per i mafiosi del mandamento di Corleone, tra cui Carmelo Garriffo, nipote di del boss Bernardo Provenzano, morto nel luglio 2016. La sentenza, con Il rito abbreviato, e' stata emessa dal gup di Palermo Alessia Geraci. Imputati sono stati arrestati nell'operazione dei carabinieri denominata "Grande passo 4" grazie alla quale, circa un anno fa, si scopri' che le famiglie mafiose della provincia di Palermo stavano tentando si riorganizzarsi. Tra queste anche quella del mandamento di Corleone - regno incontrastato di Bernardo Provenzano e di Salvatore Riina: entrambi morti da detenuti, quest'ultimo tumulato proprio ieri. Il gup ha condannato Carmelo Gariffo, nipote di Provenzano, a 14 anni; Paolo Masaracchia, a 9 anni e 8 mesi, considerato il capomafia di Palazzo Adriano; a 8 anni e 8 mesi Bernardo Saporito; Antonino Di Marco a 6 anni; a 10 anni Leoluca Lo Bue, figlio del capomafia Rosario e 8 otto anni per Vito Filippello. Assolti i due omonimi Francesco Geraci (di Corleone) e Vincenzo Pellitteri.
Carmelo Gariffo era gia' stato in carcere nel 2006. Era lui infatti che si occupava dello smistamento dei "pizzini" dello "zio Binnu" - Bernardo Provenzano - che trascorse l'ultima parte della sua pluridecennale latitanza a due passi da Corleone, in localita' Montagna dei Cavalli, dove fu arrestato l'11 aprile 2006. Nel procedimento si sono costituti parte civile, tra gli altri, i comuni Corleone, Palazzo Adriano, il Centro Pio La Torre, Sicindustria e Addiopizzo. E' stata riconosciuto un risarcimento di 10 mila euro ai comuni costituitisi parte civile; di 1000 euro per tutte le altre parti civili. L'indagine e' stata coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Caterina Malagoli e Gaspare Spedale.