"Ad Avola il clan Crapula continua con estorsioni, usura e droga"
“Nella realtà siracusana la mafia sta provando a riorganizzare le proprie fila, infatti, come emerge dalle inchieste giornalistiche di Paolo Borrometi e pubblicate sul sito "laspia", ad Avola, in provincia di Siracusa, il clan Crapula, una feroce falange del clan Aparo-Nardo-Trigila operante nella realtà siracusana, sta continuando ad effettuare estorsioni, usura, traffico di droga ed a sfruttare l’economia legale (pub, negozi di fiori, agenzie funebri ed altro) per investire i proventi di tali affari illeciti”. Lo scrive il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, in un’interrogazione presentata al Ministro dell’Interno, Marco Minniti.
“Il boss Michele Crapula è in galera da anni – aggiunge – più volte accusato e condannato per mafia ma allo stesso a Crapula, o meglio al suocero, Aurelio Magro, è stata prima sequestrata e poi confiscata la mega villa ad Avola. Un bene, sempre secondo quanto rivelano le inchieste di Borrometi, depredato e distrutto il giorno del sequestro. Addirittura nella porta d’ingresso sono state impresse le iniziali del capomafia ‘M. C.’”.
Il Senatore Lumia, chiede l’affidamento “del bene confiscato ai Crapula per dare un chiaro segnale ai cittadini di Avola nel senso della legalità”.
Infine fa i nomi dei familiari del boss Michele Crapula, “sposato con Venera (detta Vera) Magro, figlia del defunto (e anche lui coinvolto per mafia) Aurelio Magro ed insieme hanno tre figli, Rosario (detto Saro), Cristian e Desirèe. I tre figli, oltre alla moglie ed al cognato, Paolo Golino, risultano citati più volte in carte giudiziarie. Il figlio più piccolo, Cristian, nel giorno del silenzio elettorale (il 10 giugno del 2017) pubblicava sul noto social network Facebook, un post (ripreso e pubblicato sulle pagine de “La Spia”) nel quale minacciava tutti i suoi concittadini al fine di farli votare per il proprio candidato, poi eletto al Consiglio Comunale”.
“Quali iniziative il Ministro dell’Interno intenda adottare – chiede Lumia nel dispositivo – per verificare le attività imprenditoriali in cui risultano coinvolti, direttamente o indirettamente, i familiari del capomafia Michele Crapula, così come denunciato da Paolo Borrometi”.