Modica e Vittoria senza deputati all’Ars e nelle due città “pescano gli esterni”
L’esito del voto regionale di domenica 5 novembre in provincia di Ragusa ha visto il ritorno al Parlamento siciliano di tre uscenti ( Giorgio Assenza, comisano, Nello Dipasquale, ragusano, Orazio Ragusa, sciclitano) e di una new entry, la ragusana Stefania Campo. Restano senza rappresentanti “diretti” due grossi centri iblei, Vittoria e Modica. Un dato, quest’ultimo, che fa riflettere. Vittoriesi e Modicani possono consolarsi con i successi personali, non sufficienti al salto palermitano, di Andrea Nicosia (5.417 voti) e di Salvatore Poidomani (3.045 voti su un totale di 3.394) e del buon risultato di Ivana Castello a Modica (1.872 voti su un totale di 2.347) , inserita nella lista di un Partito Democratico quanto mai indecifrabile nella sua progettualità. Ma, sia per Nicosia che per Poidomani e la Castello, le preferenze sono arrivate quasi esclusivamente dalle loro città di appartenenza. Nicosia ha avuto una valanga di voti (ben 4.700) a Vittoria e Scoglitti. Hanno, però, “pescato” pochissimo nelle altre città della provincia. Fenomeno inverso, invece, a Modica dove due dei quattro eletti hanno realizzato un buon “bottino”. Orazio Ragusa ha “rastrellato” 1.289 voti su un totale in provincia di 5.315; Stefania Campo ne ha raccolti 1.204 su un totale di 6.214. Anche Gianni Mauro, malgrado la mancata elezione, ha beneficiato di 1.211 voti su un totale di 4.934.
Cosa abbiano dato al territorio modicano e al suo hinterland i politici beneficiati da tanti voti resta, al momento, un mistero. Anche, è lecito pensare, per chi – imprenditori o esponenti istituzionali – hanno sponsorizzato la loro corsa all’Assemblea regionale siciliana. Solo per ricordare alcune “ferite”, basterà parlare della soppressione del Tribunale di Modica; del disinteresse verso il patrimonio architettonico e culturale; dei ritardi nei lavori del tratto autostradale Rosolini-Modica; dei continui rinvii nell’erogazione dei risarcimenti regionali per i danni causati dai nubifragi di gennaio; la più volte sbandierata legge speciale per le città Patrimonio Unesco, rimasta una delle tante promesse per illudere potenziali elettori durante le affollate e goliardiche riunioni conviviali pre-voto.
I COMMENTI.
“La vittoria di Musumeci è un bene per tutta la Sicilia- afferma il sindaco di Modica, Ignazio Abbate - sono molto contento per il risultato raggiunto dal nuovo Presidente che ho avuto modo di conoscere personalmente e di apprezzarne competenze e carisma. Sono convinto che nascerà un Governo che possa dare risposte diverse rispetto al passato. Cinque anni fa avevamo tanta fiducia nel Governo appena eletto ma purtroppo tutti noi siciliani abbiamo avuto solo delusioni. Questa volta è diverso. Una sicurezza che ci proviene dalla figura di Nello Musumeci, garante di un nascituro Governo che deve essere quello del rilancio della nostra Regione. E grazie a Musumeci questa provincia potrà avere un ruolo diverso all’interno dell’attività governativa. Quando abbiamo condiviso il progetto Musumeci eravamo ancora agli albori di questa avventura elettorale. Quello che era allora solo uno dei candidati diede la sua parola, in un incontro pubblico che abbiamo organizzato con tanti cittadini modicani, che Modica, ma più in generale tutto il territorio ibleo, sarebbero usciti dall’anonimato e avrebbero avuto un ruolo di primo piano nel governo della Regione. D’altronde è noto a tutti quanto sia importante la presenza del Governo Regionale per sbloccare i fondi legati ad Agenda Urbana, al Gal e al Flag vero e proprio volano di sviluppo del territorio ibleo. E come dimenticare uno dei temi che più sta a cuore a tutti noi cittadini iblei: il riordino del comparto sanitario. Un riordino che deve avvenire investendo sulle eccellenze della nostra provincia. Quando ci siamo sentiti per telefono con il Presidente Musumeci a spoglio ormai terminato, la prima cosa che ho fatto è stata quella di invitarlo all’inaugurazione del nuovo Pronto Soccorso realizzato grazie ad una compartecipazione di fondi comunali. In questo reparto dovranno essere presenti anche le nuove figure professionali che verranno assunte, come già annunciato da tempo. Infine voglio rivolgere i miei complimenti ai quattro deputati eletti in Provincia di Ragusa. Loro dovranno essere il tramite attivo tra i bisogni del territorio e le stanze dove si prendono le decisioni. Sono sicuro che svolgeranno al meglio il ruolo assegnatogli dai cittadini iblei. E complimenti per l’impegno profuso anche ai candidati che non ce l’hanno fatta. Hanno affrontato una campagna elettorale sfiancante che li ha visti impegnati in comizi, incontri, riunioni. Per loro l’augurio è che rimangano vicini alla politica attiva non deludendo la fiducia che i cittadini avevano riposto in loro sbarrando il nome sulla scheda”.
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“Rivolgo un personale, diretto ringraziamento ai 3.394 cittadini elettori che domenica hanno scelto di scrivere il mio nome sulla scheda elettorale – scrive Salvatore Poidomani - dimostrando di saper dare fiducia non solo ad una reale proposta di coerenza e di rinnovamento, ma innanzitutto a una visione della politica come incontro e confronto per poter guardare avanti e crescere, innanzitutto in coscienza a consapevolezza verso il bene comune”.
L’avvocato Salvatore Poidomani è stato il candidato più votato della lista Fava in provincia di Ragusa, con 3.394 consensi, di cui 3.045 solo nella sua città, che ne fanno anche - con una significativa distanza dagli altri - il candidato più votato a Modica.
“La mia città soprattutto - commenta Poidomani - ha risposto positivamente al messaggio che avevo voluto lanciare all’inizio della campagna elettorale, raccogliendo l’invito di Mdp Modica e accettando di candidarmi per la prima volta dopo tanti anni di attivismo nell’ambito del centrosinistra. Ho voluto che la mia restasse una candidatura civica, laica, indipendente, capace di aprire un dialogo più ampio attorno alle emergenze di una città che sta attraversando una fase palesemente critica.
E non mi riferisco solo ad una crisi legata alla delicata situazione di un Comune in dissesto e dei suoi rapporti con la Regione per le tante risposte che si attendono, ma innanzitutto ad una crisi di rappresentanza, di autorevolezza di coloro che dovrebbero essere i nostri punti di riferimento e ancor più di coinvolgimento attivo da parte dei cittadini che hanno invece bisogno di recuperare l’interesse, la fiducia, l’entusiasmo della partecipazione.
Quei 3 mila voti e più per me rappresentano l’onore e l’onere di aver dato inizio a questo percorso e il fatto di essere stato il più votato a Modica, innanzitutto, mi conferma che come tante persone sentivano il bisogno e il desiderio di riprendersi uno spazio di confronto, di studio, di ascolto, di dubbio, di passione, di senso di responsabilità, lo spazio di quell’energia spirituale e politica che ognuno di noi desidera in fondo poter mettere al servizio del bene comune.
Lo abbiamo fatto nell’ambito della sinistra locale, con la certezza, attestata dall’esito delle urne, che quest’appartenenza non debba recluderci in un recinto, ma al contrario darci gli strumenti per uno sguardo più largo, che parta però da ciò di cui tutte le persone che abbiamo incontrato, dagli imprenditori agli operai, dai vecchi ai giovani, hanno più bisogno di essere certe: la conoscenza dei problemi reali e un approccio pragmatico alla loro risoluzione, che si fondi però su un orizzonte ideale preciso, quello della difesa dei diritti. Non a caso è stato su questo, che abbiamo fondato il nostro essenziale programma elettorale: 10 diritti - lo studio, l’occupazione, la sanità, l’ambiente, la mobilità, la tutela del patrimonio culturale, la lotta alle povertà - corrispondenti ad altrettante cose concrete da fare”.
“E anche se il mancato seggio per la lista Fava non ci consentirà di farle a Palermo nei prossimi cinque anni - prosegue Poidomani - oggi, supportato dalla forza di questo risultato e dalla natura di un consenso così articolato, confermo ciò che ho promesso durante questa breve campagna elettorale: l’impegno continua.
Nel ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto con il loro lavoro e con la loro fiducia e nel congratularmi con gli altri candidati locali che hanno avuto, come me, il desiderio di dare a Modica una nuova rappresentanza, ribadisco che è adesso che l’impegno deve continuare, adesso che dobbiamo rimetterci a lavoro insieme a coloro che hanno scelto lo stesso approccio - libero, concreto, concentrato sul territorio -, affinché le energie che abbiamo riattivato non siano disperse e tante persone possano continuare a darci il loro contributo in termini di idee, di proposte, di esigenze, sentendosi rappresentate da un progetto che possa ridare al nostro territorio una rinnovata prospettiva”.
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Con il 17,11% e 18.474 voti – dichiara il deputato nazionale Nino Minardo - Forza Italia si conferma la forza politica leader del centrodestra in provincia di Ragusa e secondo partito dopo il Movimento cinque stelle contribuendo all’elezione di Nello Musumeci a presidente delle regione. Una forte ripartenza e un dato che ci riempie di soddisfazione perché va al di là delle nostre aspettative portandoci nel nostro territorio al di sopra della media regionale. Un dato possibile grazie alla credibilità dei nostri candidati, dell’intera classe dirigente iblea e dei tantissimi cittadini che hanno attivamente partecipato a questa campagna elettorale in cui c’è stata una sana ed equilibrata competizione. Con Orazio Ragusa, a cui vanno le mie più sincere congratulazioni per essere riuscito ad accrescere il proprio consenso e con gli altri protagonisti di questa campagna elettorale, lavoreremo insieme per portare avanti l’azione di radicamento del nostro partito sul territorio e rivendicare la giusta rappresentanza nella nuova compagine governativa regionale.
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“La politica deve riconquistare credibilità e con Nello Musumeci questo sarà possibile. La Sicilia ha eletto oggi il suo miglior presidente”. Così il deputato regionale Giorgio Assenza, eletto all’Ars nella lista “Diventerà Bellissima”. Con più di 7000 preferenze Assenza svetta nelle preferenze in provincia di Ragusa. La lista “Diventerà Bellissima” ottiene, in provincia di Ragusa il miglior risultato in assoluto a livello regionale (la percentuale più alta). La lista “Diventerà Bellissima” ottiene quindi il primo dei suoi seggi proprio in provincia di Ragusa, eleggendo Giorgio Assenza, confermato all’Ars con un forte successo personale.
“Ringrazio gli elettori per la fiducia che hanno riposto in me – ha commentato Assenza – posso assicurare ciascuno che il mio impegno per la provincia di Ragusa, che ho cercato di profondere in questi cinque anni da deputato dell’opposizione, sarà ora ancor maggiore, quale deputato di maggioranza, al fianco di un presidente come Nello Musumeci, che potrà dare una svolta alle sorti della Sicilia. Ringrazio i movimenti che mi hanno sostenuto: Insieme, Movimento Civico Ibleo, Spazio Aperto e tanti amici che mi hanno appoggiato a livello personale”.
Assenza ha poi commentato il successo di Nello Musumeci, eletto presidente della Regione siciliana. “I prossimi cinque anni – ha detto Assenza – ci vedranno impegnati per cercare di far ripartire la Sicilia, frenata da cinque anni del governo Crocetta e da anni di governi non certo esaltanti, sia di centrodestra che di centrosinistra. Abbiamo arginato il voto di protesta rivolto al movimento 5 Stelle: il voto a Nello Musumeci è invece un voto di speranza, la speranza di far ripartire la Sicilia. Sono sicuro che Musumeci formerà una squadra di governo di altissimo livello e che non si farà condizionare da pressioni indebite che da sempre hanno penalizzato la Sicilia. Mi auguro che ‘Diventerà Bellissima’ diventi un vero e proprio movimento regionale, strutturato su base territoriale, che faccia da catalizzatore di tutte le migliori esperienze civiche della Sicilia e che contribuisca fortemente al rinnovo della classe dirigente”.
A livello regionale, si delinea una situazione politica fortemente mutata. “Il Pd – ha detto Assenza – è fortemente ridimensionato. Per cinque anni ha sostenuto e tenuto in vita, quasi con accanimento terapeutico, il governo Crocetta che era stato bocciato dai siciliani ben prima dell’appuntamento elettorale. Noi abbiamo tentato, per ben tre volte, di sfiduciarlo, ma il Pd lo ha difeso. Il rettore Micari è stato l’agnello sacrificale di una partita che era già persa in partenza”.