Musumeci è governatore con una maggioranza risicata
Nello Musumeci, 62 anni, candidato del centrodestra, è il nuovo presidente della Regione siciliana.
Dopo lo scrutinio di tutte le 5300 sezioni (dati dell'ufficio elettorale della Regione) il candidato del centrodestra, ha ottenuto il 39,9 % delle preferenze. Lo segue il candidato del M5s Giancarlo Cancelleri (M5S) con il 34,6% che quindi viene eletto all'Assemblea regionale siciliana. Poi Fabrizio Micari (centrosinistra) con il 18,6%, Claudio Fava (sinistra) con il 6,1 e Roberto La Rosa (indipendentisti) , con lo 0,7 %. L'affluenza in queste elezioni è stata del 46,75% (2.179.122 votanti su 4.661.111), alle regionali del 2012 era stata del 47,41 %.
Il voto del 5 novembre ha bocciato personaggi eccellenti. Deve dire addio all'Assemblea siciliana, Giovanni Ardizzone, attuale presidente del Parlamento regionale e candidato nella lista di Ap-centristi, che non superando lo sbarramento del 5% rimane fuori dal Palazzo.
Ardizzone, esponente di punta dei 'centristi' di Casini, era capolista a Messina, dove Ap sfiora il 5% ma la sua performance è al di sotto delle aspettative, ponendosi al penultimo posto tra tutte le liste, fa peggio solo quella dei "Siciliani liberi".
La composizione dell'Assemblea regionale siciliana consegna il dato di una maggioranza risicata per Nello Musumeci. Il centrodestra con il 42% conquista 36 seggi su 70, appena uno in piu' della meta' degli scranni di Sala d'Ercole. Il neo governatore, al contrario del suo predecessore, e' un tessitore determinato e paziente, un cauto politico con una esperienza di lungo corso, poco incline ai colpi a effetto. Ed e' consapevole del quadro che ha davanti. Sa che dovra' gettare e costruire ponti, intese mirate e "consenso ampio", come ha detto, su obiettivi precisi. E sara' importante a questo scopo anche la partita sulla presidenza dell'Assemblea regionale che in questo quadro e' piu' probabile che sia appannaggio di un esponente dell'opposizione, quale mossa di distensione e di apertura del dialogo dopo le tossine di queste settimane.
Successe anche cinque anni fa: una maggioranza Crocetta debole, si accordo' per la presidenza a un esponente del Movimento cinque stelle, primo partito anche allora (quell'Antonio Venturino che da li' a poco avrebbe pero' abbandonato i pentastellati). Ma era l'epoca del tentativo di tessitura di un legame tra Pd e M5s che a Palazzo dei Normanni allora sembrava piu' alla portata.
Questa volta si potrebbe guardare al centrosinistra. Venerdi' a Catania Silvio Berlusconi aveva in qualche modo tracciato una strada: "E' assoluto interesse dare alla Sicilia un governo che possa basarsi su un'ampia maggioranza, altrimenti il centrodestra dovra' ricorrere a delle alleanze, a esempio con la sinistra".
In ogni caso, gia' ieri sera, Musumeci, venuto allo scoperto solo a spoglio quasi concluso, quando era stato scrutinato l'80% delle schede, ai giornalisti aveva detto: "Non mi nascondo le difficolta' di questo impegno, ma mi conforta anche la consapevolezza di avere la maggioranza in parlamento e confido nel senso di responsabilita' dell'opposizione che sapra' essere presente alle proprie responsabilita'. Sono sicuro che troveremo un consenso ampio, perche' siamo tutti col sedere per terra e su 4-5 cose importanti troveremo un accordo, al di la' delle differenze tra destra e sinistra, maggioranza e opposizione.