Omicidio di Felice Orlando a Palermo: dopo 18 anni due arresti
I carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo hanno eseguito un provvedimento restrittivo emesso dal gip su richiesta della Procura distrettuale di Palermo, nei confronti di Vincenzo Pipitone di 61 anni e Gaspare Di Maggio di 56 ritenuti responsabili dell'omicidio di Felice Orlando, ucciso il 17 novembre del 1999 nella sua macelleria nel quartiere Zen di Palermo. Alla svolta nelle indagini hanno contribuito le recenti dichiarazioni del neo collaboratore di giustizia Antonino Pipitone, uomo d'onore della famiglia mafiosa di Carini, e quelle dell'altro collaboratore Gaspare Pulizzi, che grazie anche ai riscontri eseguiti dai militari dell'Arma, hanno consentito di ricostruire il delitto. Nello specifico, secondo l'accusa, la decisione era stata adottata dal reggente dell'epoca mandamento mafioso di Palermo San Lorenzo, Salvatore Lo Piccolo e dal figlio Sandro, entrambi gia' condannati, in primo grado, all'ergastolo, quali mandanti. In particolare la vittima avrebbe usato nei loro confronti espressioni dispregiative manifestando l'intenzione di assumere un ruolo apicale nelle dinamiche mafiose del quartiere Zen. L'omicidio sarebbe stato, quindi, delegato a Vincenzo Pipitone, all'epoca reggente della famiglia mafiosa di Carini, e ad Angelo Conigliaro (poi deceduto), i quali avrebbero incaricato come esecutori Antonino Pipitone e Gaspare Pulizzi (attuali collaboratori di giustizia), Gaspare Di Maggio e Ferdinando Gallina attualmente detenuto negli USA. Nelle fasi preliminari ed organizzative del grave fatto di sangue, gli stessi avrebbero effettuato anche alcuni sopralluoghi.