Borgh: "Il Piano di riequilibrio a Pachino? Una scelta obbligata"
All'indomani dall'approvazione del piano di riequilibrio pluriennale a Pachino, il presidente del Consiglio Comunale Salvatore Brogh,spiega l'importanza dell'approvazione dello strumento finanziario avvenuta lo scorso 6 ottobre nell'aula consiliare grazie ai voti della maggioranza,ricordiamo inoltre che l'opposizione non volle votare il piano astenendosi e disertando l'aula consiliare. I motivi secondo i membri dell'opposizione riguardavano l'illegittimità dell'iter procedurale con la quale lo stesso Borgh convocava il consiglio comunale in seduta urgente. Lo stesso Borgh attraverso un comunicato dal palazzo di città, spiega i motivi per cui doveva essere approvato l'importante strumento finanziario e come nel corso degli anni esso riuscirà a risanare le asfittiche casse dell'ente comunale."Il Piano di riequilibrio pluriennale - afferma Borgh- non è frutto di una volontà politica, ma è quell'atto che qualsiasi amministratore,che sia un padre di famiglia o il dirigente di un'azienda a prescindere dal colore politico,avrebbe fatto per risanare il bilancio. Riguardo gli aumenti delle tasse,voglio precisare che soltanto l'IMU e la TASI ,hanno avuto un aumento a mio avviso trascurabile(1X1000),mentre per tutte le altre imposte(servizio idrico,gestione rifiuti) non c'è stato nessun aumento. Il piano di riequilibrio, è stato studiato per il risanamento delle casse comunali, una riorganizzazione quindi dell'apparato burocratico amministrativo dell'ente,con un aiuto anche da parte del governo attraverso il Fondo di Rotazione che ci permetterà di avere più liquidità per risolvere i problemi riguardanti il pagamento degli stipendi e liquidare anche quelle aziende creditrici nei confronti dell'ente. Voglio ricordare che l'approvazione dello strumento finanziario arriva proprio nel momento in cui l'ente è incapace ad autofinanziarsi e questo penso sia un problema di grossa portata,visto la scarsa capacità di riscossione, visto le enormi difficoltà a pagare gli stipendi, senza considerare la precaria condizione finanziaria in cui versano le casse dell'ente, da molti anni".