Turismo a Siracusa, Ortigia sostenibile: tutelare integrità dei luoghi
Obiettivi precisi e mirati a un turismo che promuova ma rispetti il territorio e i luoghi di cultura e una collaborazione con la Facoltà di Architettura per l’ideazione di progetti di riqualificazione di quelle parti di città “oltre Ortigia”, potenzialmente capaci di essere attrattive.
A un anno dalla sua nascita il comitato “Ortigia Sostenibile” di Siracusa ha illustrato alla stampa il consuntivo di questo semestre di iniziative, proposte e lotte per affermare i valori del decoro del centro storico e i giusti percorsi della più corretta fruizione turistica e consumeristica.
“Il comitato nasce dalle battaglie condotte da alcuni di noi, nel Comitato cittadino “Calarossa”, allo scopo di sensibilizzare la popolazione del centro storico a tutela dell’omonima spiaggetta del Lungomare di Levante”, ha esordito la presidente Angela Albanese, in conferenza affiancata da alcuni componenti tra cui Roberto De Benedictis, Corrado Giuliano, Salvo Salerno e Giovanni Randazzo. “La gente disse “no” e così più di 2500 firme furono raccolte a favore di un’azione che finora ha scongiurato lo stravolgimento del luogo”.
Da allora una serie di riunioni e di proposte in difesa non solo del centro storico ma dell’intero territorio di Siracusa nella convinzione che la miglior forma di turismo sia quello che tuteli l’integrità dei luoghi e promuova anche i quartieri periferici, oltre Ortigia.
“Nella nostra attività, il primo fra tutti gli obiettivi che ci siamo dati è quello di chiedere il rispetto delle regole: quelle esistenti, sull’occupazione del suolo pubblico, i dehors e sulle emissioni sonore. Battaglie intraprese per tutelare turisti, residenti e operatori commerciali, per cercare di rendere sostenibile l’attività e la convivenza di tutti, perché la libertà di ognuno non leda quella di altri. A stagione conclusa, sebbene il flusso turistico permanga, poco si è fatto e quasi nullo è il risultato ottenuto, obiettivamente riscontrato. Non è mancata l’attenzione da parte degli assessori, che hanno ammesso la necessità di un’inversione di tendenza e provato a rinnovare regole e soprattutto a farle approvare, ma il contrasto con interessi consolidati e le dimensioni dell’abusivismo hanno fin qui vanificato, o quasi, ogni sforzo”.
Incontri periodici, infatti, sono avvenuti nel pieno spirito collaborativo con gli assessori al Centro storico, Politiche ambientali, Attività produttive, Mobilità e con le Forze dell’Ordine e le associazioni di categoria sia nel fronteggiare l’inquinamento acustico dovuto agli schiamazzi e musica all’aperto, in particolare nell’area della Marina che nella lotta contro l’abusivismo. Proficuo lo scambio con l’assessore alle Attività produttive, Silvia Spadaro, sebbene pochi, secondo il Comitato, siano i risultati concreti e visibili. “La chiusura per 5 giorni non solo per le occupazioni abusive, ma anche per spazi superiori a quelli autorizzati, fa ben sperare in una svolta decisiva. Ma non è possibile ottenere un reale riscontro quando non esiste di fatto un sistema di “controllo”: la famosa “annona” – personale con il preciso compito di verificare sulle concessioni- è sempre insufficiente”.
Alla base del più corretto approccio alla gestione di Ortigia resta sempre l'osservanza delle modalità e dei criteri amministrativi fissati, ormai da 13 anni, dal Codice dei Beni Culturali, all'art. 52, alla cui completa applicazione Salvo Salerno ha esplicitamente sollecitato l'amministrazione comunale e la Soprintendenza, al momento attardati. “E non solo attardati- ribadisce Salerno- ma anche responsabili di scelte amministrative, atti e fatti del tutto incompatibili con la filosofia di tutela alla base dell'art. 52 del Codice. In tal senso anche l'adozione dei regolamenti sui dehors e sulle emissioni acustiche non potranno non conformarsi al sovraordinato precetto di legge che antepone il decoro dei complessi monumentali, e degli spazi viari, allo sfruttamento commerciale indiscriminato. Il Comitato aprirà da subito e per tutto l'inverno, una finestra di monitoraggio sulle azioni che, al riguardo, saranno intraprese dal Comune e interverrà - come è già intervenuto - nel caso che questi regolamenti in itinere non si presentassero in linea con il dettato normativo del Codice dei Beni Culturali”.
A nome del comitato, infine, Giovanni Randazzo ha proposto l’idea di creare una scuola stabile sulla storia di Siracusa, “Utile – ha affermato Randazzo – per gli studiosi, i turisti, i visitatori, ma soprattutto per i siracusani, perché crediamo rientri nel progetto di rispetto dei luoghi anche la conoscenza della loro storia”.