Mafia: usura ed estorsioni, scatta il sequestro a Catania
I Finanzieri del Comando provinciale di Catania hanno eseguito un provvedimento di prevenzione patrimoniale emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catania, su proposta della Procura, per il sequestro dei beni riconducibili a Salvatore Alfio Grillo, 47 anni, piu' volte condannato per reati contro il patrimonio, ricettazione di auto rubate, truffa, spendita di monete falsificate e insolvenza fraudolenta. A suo carico anche condanne per triplice tentato omicidio e porto abusivo di armi da fuoco, nonche' la vicenda giudiziaria che lo ha visto indiziato di appartenere al clan "Cappello" in ragione della vicinanza e dell'assistenza prestata a Angelo Cacisi, detto "Ramazza", elemento di spicco del clan tra il 2003 e il 2004,quando quest'ultimo si era nascosto per sfuggire alle vendette trasversali.
L'uomo e' stato tratto in arresto per reati di usura ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, nell'ambito dell'operazione "Piramidi", conclusa a marzo. I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Acireale hanno avviato, nei confronti di Grillo e del proprio nucleo familiare, mirate indagini patrimoniali. Gli accertamenti di polizia economico-finanziaria hanno fatto emergere che a fronte di redditi complessivi del nucleo familiare ammontanti, dal 1990 al 2015, a meno di 2.000 euro annui, nel 2011, e' stato acquistato un appartamento, mediante assegni, formalmente intestato al figlio venticinquenne di Grillo, privo di redditi. Pertanto, in attuazione del Codice Antimafia, Procura ha proposto il sequestro anticipato dei beni, pur intestati a terzi, risultati ingiustificati e sproporzionati al reddito dichiarato. Il provvedimento di sequestro ha colpito l'immobile del valore commerciale di 260.000 euro, nel borgo marinaro di Aci Castello, nonche' 4 conti correnti intestati ai componenti del suo nucleo familiare.