Mafia, confiscati beni per 1,5 milioni a imprenditore di Catania
Beni per un milione e mezzo di euro sono stati confiscati dalla Dia di Catania all'imprenditore Vincenzo Salvatore Rapisarda, arrestato nel 2015 nel corso dell'operazione coordinata dalla Procura distrettuale antimafia "En plein", in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania nei confronti di 16 persone ritenute affiliate al clan "Morabito-Rapisarda" di Paterno'. L'anno dopo Rapisarda fu raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale nell'ambito dell'operazione dei carabinieri denominata "Vicere'" per associazione di stampo mafioso e rivelazione di segreti d'ufficio nei confronti di 108 appartenenti al clan mafioso dei Laudani. Il provvedimento di confisca interessa una societa' e quote di partecipazione di aziende operanti nel settore dell'autotrasporto e disponibilita' finanziarie.
La Dia ha accertato una notevole sproporzione tra le fonti dichiarate e i beni direttamente o indirettamente posseduti da Vincenzo Salvatore Rapisrada. Le indagini patrimoniali e societarie hanno consentito di fare emergere come Rapisarda abbia, successivamente all'arresto, ceduto le quote di due societa' operanti nell'attivita' di autotrasporto di merci per conto terzi a familiari, al solo fine di eludere eventuali misure patrimoniali nei suoi confronti. Tali atti di cessione, ai sensi della normativa antimafia, sono stati considerati privi di efficacia e il Tribunale di Catania ha quindi esteso il provvedimento anche alle quote sociali ritenute cedute fittiziamente. Il provvedimento di confisca, eseguito dalla Dia di Catania, ha colpito beni intestati alla convivente di Rapisarda e a lui riconducibili, costituiti da una societa' attiva nell'ambito dell'autotrasporto per conto terzi, una quota di partecipazione nel capitale sociale di altra societa' intestata a un congiunto, operante nella medesima attivita', rapporti bancari e finanziari.