Trasferimento fraudolento di titoli e valori, due arresti a Caronia
Operazione congiunta di carabinieri e Dia in provincia di Messina. Arrestati padre e figlio, noti imprenditori della zona dei Nebrodi e sequestrata un'impresa. Si tratta di Antonio e Giuseppe Lamonica di 51 e 21 anni. Il blitz e' scattato a Caronia dove i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Messina e gli uomini della Direzione investigativa antimafia, coordinati dalla Dda di Messina diretta dal procuratore Maurizio De Lucia, hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare per gli arresti domiciliari per trasferimento fraudolento di titoli e valori. Il provvedimento, che riguarda i due imprenditori, prevede anche il sequestro dell'intero complesso aziendale comprensivo di autovetture di lusso e vari rapporti finanziari per un valore stimato di euro 1,2 milioni.
Colpiti dal provvedimento sono l'imprenditore Antonino Lamonica, 51 anni, e il figlio Giuseppe, 21 anni, entrambi di Caronia. Le indagini hanno documentato la creazione ad hoc di un'impresa, la "Technolam srls" - operante nel settore edile e della vendita e noleggio di autovetture anche di lusso - formalmente intestata al giovane Lamonica, ma di fatto riferibile al padre, sorvegliato speciale e gia' destinatario di un provvedimento definitivo di confisca, in ragione della sua contiguita' a Cosa nostra palermitana (mandamento di San Mauro Castelverde), al solo scopo di aggirare le disposizioni di Legge in materia di prevenzione patrimoniale. In particolare, il Lamonica senior, gia' colpito nel 2012 da misura di prevenzione personale e patrimoniale, divenuta irrevocabile nel 2015, gestiva nel Comune di Caronia la societa' eludenti i precedenti provvedimenti che lo avevano inibito nell'esercizio dell'impresa e al contempo nascondendo l'illegale provenienza di ingenti capitali fatti transitare sui conti correnti dell'azienda. Con il medesimo provvedimento, e' stato disposto il sequestro preventivo dell'intero compendio aziendale della "Technolam srls", comprensivo tra l'altro di 23 autovetture di lusso (fra cui una Ferrari 548 ed una Maserati 4.7 S) e vari rapporti finanziari, fra cui conti corrente, depositi bancari e fondi di investimento, per un valore complessivo stimato in oltre un milione e 200.000 euro.