Maltempo a Siracusa, l'assessore Piccione: "L'amministrazione era presente"
Sulla vicenda maltempo dei giorni scorsi, questa nel dettaglio la precisazione dell’assessore alla Mobilità, Polizia municipale e Protezione civile Salvatore Piccione.
"Il fenomeno temporalesco che ha duramente colpito la Città di Siracusa la mattina del 28 settembre non può certamente essere considerato una normale pioggia autunnale. L'evento ha interessato una porzione molto limitata della terraferma, essendosi per lo più sviluppato in mare aperto, al largo delle coste comprese tra Augusta e Capo Murro di Porco. Le immagini satellitari relative ai momenti di massima pioggia mostrano come le porzioni di terraferma interessate negli orari in cui si sono registrati i danni riguardino solo una ristretta porzione della fascia costiera, manifestando intensità inferiore verso l'entroterra. La ristrettezza dell'evento rende difficile avere dati ufficiali rappresentativi, anche per il mancato funzionamento della stazione pluviometrica regionale ubicata nei pressi dell'Anfiteatro Romano e per la indisponibilità delle rilevazioni della stazione dell'Aeronautica Militare dell'idroscalo (le uniche poste all'interno del perimetro urbano della Città).
"Esistono tuttavia dati ufficiosi, provenienti da stazioni meteo amatoriali che riportano valori di 180 mm tra le ore 5,00 e le ore 9,30 circa. I dati ufficiali provenienti da stazioni regionali poste fuori dal centro abitato sono solo quelli della stazione di rilevamento nei pressi della Fonte Ciane, che ha fatto registrare un valore di 43 mm di precipitazione in circa tre ore (dato comunque elevato e di gran lunga superiore alla media del periodo). Anche gli elevati valori registrati ad Augusta confermano l'elevatissima portata delle precipitazioni. Tutti questi dati, associati alle analisi delle immagini satellitari, rendono verosimili i dati registrati dalle stazioni amatoriali. Anche la sequenza delle immagini radar trasmesse dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile mostra un evento concentrato tra la penisola di Santa Panagia e la penisola Maddalena, con l'area dei Pantanelli assolutamente marginale, pertanto è certo che i 43 mm registrati dalla stazione Ciane rappresentano solo una piccola porzione di quanto registrato a Siracusa. D'altra parte, anche dalle immagini trasmesse da privati e da media (anche nazionali) si evince chiaramente l'enorme quantità di pioggia che si è riversata in poche ore in città. La situazione meteo delle prime ore del mattino del 28 settembre non era stata annunciata dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile e nessuna allerta meteo era stata diramata dallo stesso Dipartimento, quindi il Comune non avrebbe in alcun modo potuto predisporre le misure di protezione civile previste per legge. Nello specifico, è tuttavia doveroso precisare che immediatamente sono state messe in campo tutte le risorse umane e i mezzi disponibili. Sono stati subito operativi i vigili urbani, con in testa il Comandante Miccoli; la protezione civile e il settore mobilità e trasporti, con l’architetto, Giuseppe Amato e il geometra Giuseppe Vinci e tutto il personale. Gli interventi di soccorso sono stati svolti anche dai volontari dell'AVCS.
"L'amministrazione era presente in campo con l'assessore Piccione e il coordinamento del Sindaco. Ogni misura adottabile è stata assunta. Le squadre dell'IGM, della SIAM e della SIRAM sono state immediatamente impegnate a liberare dai detriti e a pulire i tratti di strada e le condotte di scolo ostruite dai detriti. Nonostante le caditoie ed i pluviali fossero stati tutti puliti, l'eccezionalità dell'evento, con una portata d'acqua di gran lunga superiore alla media del periodo, non ha consentito un rapido smaltimento delle acque meteoriche. Sul punto è doveroso precisare che qualunque sistema di smaltimento viene dimensionato sulla base di precipitazioni collegate a soglie di probabilità, ma l'evento di giorno 28, oltre che imprevedibile ha assunto una portata straordinaria. Oggi Siracusa sconta le scelte urbanistiche assunte nei decenni passati, durante i quali si decise di costruire edifici e strade lungo i letti dei fiumi e dei torrenti che attraversavano la città. Alcune nostre condotte di raccolta di acque meteoriche sono insufficienti ad assorbire e a smaltire quantità enormi di acqua come quella caduta in sole 4 ore il 28 settembre e quindi, anche con le caditoie e i pluviali perfettamente puliti, le abbondanti acque hanno proseguito il loro corso lungo le strade, ripercorrendo i tracciati dei vecchi fiumi e torrenti".