Val Di Noto candidato a Capitale della cultura 2020, ieri la cerimonia
Dopo l'importante traguardo raggiunto nel 2002, quando il comune di Noto fu inserito - insieme ad altri sette centri tardo barocchi dell'Area Sud-Est - nella "World Heritage List" dell'Unesco, ieri mattina il Teatro comunale Tina Di Lorenzo ha ospitato la cerimonia di presentazione del "Val Di Noto Capitale della Cultura 2020". Il progetto è stato presentato già al Miur con un ricco dossier di ben 59 pagine, che propone Noto come capofila dei restanti sette comuni tardo barocchi che compongono il Val Di Noto sotto un unica bandiera.
Al teatro Tina Di Lorenzo, nel cuore del centro storico, gli otto sindaci dei comuni aderenti al Val Di Noto (Catania, Militello Val Di Catania, Scicli, Siracusa,Modica e Palazzolo Acereide) hanno raggiunto quest'importante traguardo con lo slogan che rilancia l'area sud-est della Sicilia e che porta anche la firma dell'astronauta Paolo Nespoli, che dallo spazio scattò una foto riprendendo l'area sud est della Sicilia, scatto che ha promosso lo slogan del Val Di Noto: "La Sicilia sotto un altro cielo".
Un modo anche per mettere in risalto le bellezze Barocche che connotano i tratti storico culturali e architettonici dei comuni dell'area sud est siciliano, dove ancora una volta Noto, quel museo a cielo aperto, è il capofila degli altri sette comuni aderenti e che hanno come scopo quella grande scommessa: una Sicilia diversa vista e rivisitata nel percorso più bello che l'isola può offrire attraverso l'arte, la cultura e la riscoperta di quei luoghi splendenti di luce viva, una luce che dal passato trasformi questi luoghi nel vero patrimonio turistico e architettonico che l'umanità continua a preservare grazie anche all'iniziativa dei comuni aderenti al Val Di Noto.
"Ben consapevole - ha dichiarato il sindaco di Noto Corrado Bonfanti - della rinnovata dimensione internazionale e dello straordinario dinamismo culturale che contraddistinguono questa parte dell’isola nel nostro tempo, un importante traguardo raggiunto, un dovere il nostro che sarebbe quello di continuare a preservare e salvaguardare l'arte,l'antichità, la cultura simbolo della nostra meravigliosa isola".
Giuseppe Campisi