Equipaggio torna a Mazara, il motopesca resta in Tunisia
Tornera' in Italia l'equipaggio del peschereccio "Anna Madre", sequestrato lo scorso 15 settembre in acque internazionali dalla Marina militare tunisina. L'imbarcazione, invece, restera' ancorata al porto di Sfax in seguito all'imposizione di un ammenda per il rilascio del valore di 69 mila euro. Il provvedimento e' stato disposto da una Commissione interministeriale con sede a Tunisi, dopo che il capitano Giacomo Giacalone si e' rifiutato di sottoscrivere un verbale di convalida del fermo emesso dalla Marina in cui venivano riportati dati di posizione ritenuti differenti, rispetto alla reale posizione del peschereccio al momento del sequestro. "Per noi si tratta di un danno economico non indifferente - dice l'armatore Giampiero Giacalone - dato che oltre all'ammenda di 200 mila dinari, pari a 69 mila euro, bisogna considerare il pesce che avevamo a bordo, del valore i oltre 40 mila euro". L'equipaggio e' composto da 10 membri di nazionalita' italiana e tunisina. Del caso si e' occupato l'Ambasciata italiana a Tunisi che adesso sta lavorando "nel tentativo di ridurre o addirittura eliminare questa ammenda - dice il presidente del Distretto della Pesca Giovanni Tumbiolo - dato che la Commissione interministeriale, di carattere amministrativo, si e' pronunciata senza un contraddittorio, la via diplomatica potrebbe trovare altre soluzioni".(AGI) Tp2/Sec