Dottoressa violentata a Trecastagni: "Sono sconvolta e umiliata"
"Sono profondamente sconvolta come donna, ma anche tanto come professionista. Direi quasi umiliata" lo ha detto in una intervista a Mattino 5 la dottoressa della guardia medica di Catania rimasta in ostaggio di Alfio Cardillo, un italiano di 26 anni, che l'ha aggredita, abusando di lei. "La cosa che mi addolora terribilmente e' il fatto che e' una vicenda che sta lacerando la vita di tutta la mia famiglia - ha aggiunto la professionista - quello che mi spinge a parlare, in questo momento, va oltre l'indagine. Io sono qui perche' voglio ribadire, per l'ennesima volta, che noi medici che ci prestiamo a lavorare la notte all'interno delle guardie mediche non possiamo essere piu' alla merce' del primo malintenzionato che decide di farci del male". "Abbiamo delle telecamere che praticamente sono a circuito chiuso, cioe' sono ridicole. Cioe' a che cosa servono? - si e' chiesta la dottoressa - solo ad avere delle prove se e' successo un delitto la' dentro? Basterebbe collegare quelle telecamere a un sistema con sorveglianza remota, cosa che abbiamo chiesto, implorato e che non c'e' stato dato, sicuramente, non dico che avrebbe evitato l'aggressione. Pero' avrebbe limitato il danno, cioe' immediatamente sarebbero arrivati i soccorsi". "Io - ha insistito - chiedo solo di fare il mio lavoro nel rispetto della mia e della dignita' di medico, di tutti i medici". Al termine dell'intervista la dottoressa non ha detto se prevede di tornare a lavorare in guardia medica," forse - ha affermato - ma al momento non so dare una risposta".