Suicidio dopo video hard, il Pm di Napoli chiede l'archiviazione
La procura di Napoli Nord ha chiesto che l'indagine per istigazione al suicidio per la morte di Tiziaina Cantone sia archiviata.
La 31enne si tolse la vita impiccandosi nella sua casa di Mugnano, in provincia di Napoli, il 13 settembre 2016, dopo che un video nel quale era ripresa in scene hard era stato diffuso sul web, diventando virale.
L'inchiesta coordinata dal procuratore Francesco Greco era stata avviata contro ignoti e adesso spettera' al gip decidere se ci siano elementi da approfondire o se vada chiusa. A marzo invece la procura ha invece chiesto il rinvio a giudizio nei confronti del fidanzato di Tiziana, Sergio Di Paolo, in concorso con la vittima, per l'ipotesi di calunnia ai danni di cinque persone che sarebbero state accusate falsamente di aver divulgato in rete i video hard, poi scagionati. Erano indagati di violazione della privacy perche' ritenuti i responsabili della diffusione di video in rete. Il pm Valeria Sico aveva chiesto per loro, e per il padre di uno dei ragazzi intestatario di una scheda telefonica con la quale 'chattava' il figlio, l'archiviazione da ogni accusa. Il gip Tommaso Perrella aveva depositato in cancelleria il provvedimento che era stato letto dagli avvocati Marco Martello, Orazio Tedesco e Maurizio Abate: archiviazione.
I video di Tiziana giravano sui alcuni siti per scambisti gia' nel 2014. Nel fascicolo che e' stato acquisito c'erano anche le conversazioni chat che dimostravano la consapevolezza di Tiziana che le scene di sesso dove era protagonista erano viste da altre persone, anche se aveva il volto coperto.