Sortino, era ai domiciliari e coltivava 200 piante di marijuana: finisce in carcere
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa ed i militari della Stazione di Sortino della Compagnia Carabinieri di Augusta, hanno tratto in arresto per coltivazione di marijuana il pregiudicato Cesare Pandolfo, 53 anni, sortinese, già agli arresti domiciliari dal 14 luglio 2016 per non aver ottemperato, all’epoca, al divieto di dimora nei comuni di Melilli e Sortino comminati, fra le altre cose, a seguito di complessa attività di indagine svolta nel 2013 dal Comando Stazione Carabinieri di Melilli e dal Nucleo Operativo della Compagnia di Augusta dove si appurava, a suo carico, la matrice dolosa di natura estorsiva dell'incendio che devastava il camping " Il fiume carrubba ".
Nello specifico, i carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa, a seguito di numerosi servizi di osservazione e controllo del territorio, hanno constatato che Cesare Pandolfo, seppur agli arresti domiciliari, si dedicava alla coltivazione di una consistente piantagione di canapa indiana, composta da quasi 200 piante dell’altezza di oltre due metri, e dotata di un raffinato sistema di irrigazione a goccia che si diramava dalla conduttura idrica della sua abitazione di residenza fino all’appezzamento di terreno dove stava crescendo la marijuana, distante alcune decine di metri. L’intervento dei Carabinieri è stato provvidenziale poiché le piante, in pochi giorni, sarebbero potute essere pronte per la raccolta e la trasformazione in stupefacente da immettere nel mercato, procurando all’uomo un introito economico quantificabile in svariate decine di migliaia di euro. A seguito dell’intervento la piantagione veniva posta sotto sequestro ed estirpata, mentre Pandolfo veniva condotto presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.