Corte dei Conti: buchi neri della Fondazione Inda per il 2016
Si è congedato con un arrivederci a settembre Pier Francesco Pinelli, commissario straordinario della Fondazione Inda. Una pausa estiva, dunque, sebbene da sabato 5 agosto risulti scaduto il contratto che univa l’ingegnere romano all’Ente che da più di un secolo identifica a Siracusa il teatro classico. Un contratto di un anno stipulato a seguito del decreto del Ministero Beni Culturali datato al 5 febbraio 2016, poi prorogato al 4 agosto con un nuovo decreto ministeriale, del 2 febbraio, per risanare i gravi problemi economici, revisionare lo Statuto e programmare la stagione teatrale. E Pinelli questo compito sembra averlo svolto, almeno in parte; si è appena conclusa quella che è stata definita la stagione più lunga di sempre, due mesi per tre opere teatrali messe in scena a Siracusa, il boom della commedia con la scelta dei popolarissimi Ficarra e Picone, una tournée di due spettacoli, la suggestiva Fedra con la regia di Carlo Cerciello, prodotta lo scorso anno, e i Sette contro Tebe di Marco Baliani, sold out nei teatri di Pompei e Terme di Stabia. Una stagione 2017 che ha superato il traguardo di 140.300 spettatori, 21.000 in più rispetto al 2016, e ricavi da biglietteria cresciuti del 17% rispetto al 2016 e del 25% rispetto al 2015. Un successo che ha fatto dichiarare a Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo: “La forte crescita di pubblico e di incassi corona una stagione importante dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa, che ha intrapreso con decisione la via del risanamento economico riuscendo al contempo a proporre spettacoli di grande interesse e attrattiva”. Ma le criticità rimangono e a mettere nero su bianco i punti tuttora dolenti ci pensa la Corte dei Conti che il 17 luglio ha trasmesso in Parlamento la semestrale relazione sulla gestione finanziaria della Fondazione nel 2016. I buchi neri riguardano la diminuzione dell’apporto dei privati che “continua a ridursi, raggiungendo, quest’anno, il valore più basso negli ultimi anni (50 mila euro) dell’unico socio sostenitore, l’assenza di proventi a titolo di sponsorizzazione “sintomatica della difficoltà della fondazione a tessere relazioni con il mondo imprenditoriale”. Poi i costi del personale, sette unità a tempo indeterminato, che “non svolge la totalità delle attività d’amministrazione, in quanto le più complesse sono affidate a professionisti esterni”. La Corte dei Conti avrebbe definito "anomalo" il contratto a tempo determinato dell'addetto stampa. Diminuisce, nel 2016 del 5% la spesa per gli altri dipendenti a tempo determinato, 124, di cui 93 con lo strumento del voucher. Luci e ombre con ricavi ed entrate proprie in aumento ma ancora insufficienti a scongiurare un rischio economico-finanziario per la Fondazione che, pur dovendo essere economicamente autonoma, continua a dipendere, in parte, dai contributi pubblici. Si riuscirà nell’intento? Verrà applicato il nuovo regolamento di amministrazione del maggio 2017? Nel frattempo il nuovo misterioso Statuto è in attesa di approvazione. Anita Crispino