Motopesca di Mazara attaccati: "Ci hanno mitragliati"
"Ci hanno sparato senza ragione colpi di mitraglia partiti da una motovedetta tunisina. A quel punto abbiamo pensato solo a salvarci, rifugiandoci nelle parti piu' protette della nave". A raccontarlo il 28enne Giacomo Giacalone, comandante del motopesca "Anna Madre", uno dei due pescherecci mazaresi - l'altro e' l'"Aliseo" - attaccati ieri sera mentre si trovavano in acque internazionali antistanti la localita' tunisina di Zarzis, non distante dal confine con la Libia. In balia dei tunisini, mentre le due imbarcazioni tentavano una fuga disperata. Dall'Aliseo e' partita la richiesta d'aiuto alle autorita' italiane. L'"Anna Madre" in mare dal primo agosto, dovrebbe arrivare domani a Lampedusa. Tutto sarebbe accaduto intorno alle 18.30. Soltanto il contemporaneo intervento di un elicottero militare italiano e di un'unita' navale della Marina tunisina ha permesso di evitare il peggio facendo allontanare l'imbarcazione a quanto pare appartenente alle autorita' doganali tunisine, riferisce il presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo, che lancia pero' l'allarme: "Registriamo indignazione e sgomento per quanto accaduto, un ulteriore episodio di una guerra del pesce che dura da oltre 50 anni e mette a repentaglio l'incolumita' dei nostri pescatori". Spiega la Marina militare in una nota: "Il pronto intervento delle unita' della Marina Militare in coordinamento con la Marina Tunisina hanno risolto una situazione di potenziale rischio per un motopesca di Mazara del Vallo intento in attivita' di pesca in acque internazionali ad est della Tunisia. Il motopesca, nella serata di ieri, aveva infatti segnalato alle unita' della Marina militare, impegnate in attivita' di vigilanza pesca, l'avvicinamento di una motovedetta non identificata alla propria posizione. L'intervento di un elicottero di nave Margottini, che incrociava nell'area nell'ambito del dispositivo Mare Sicuro e le comunicazioni con la centrale pperativa della Marina militare tunisina e le autorita' diplomatiche italiane a Tunisi hanno permesso di chiarire la situazione. Come conseguenza delle azioni la motovedetta si e' allontanata. L'evento conferma l'efficacia del dispositivo".
Resta il fatto che "episodi come quello successo ai due pescherecci di Mazara Vallo diano oramai contezza che il Mediterraneo non e' piu' un mare sicuro, sia per chi ci lavora che per chi cerca un approdo sicuro. Non vorrei che ora la vera emergenza diventasse questa", sostiene il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, "chi ha la responsabilita' politica e militare intervenga affinche' si garantisca la giusta sicurezza a tutti".