Incendi: rogo Alcamo, l'azienda sanitaria esclude rischi per salute
L'Azienda sanitaria provinciale di Trapani esclude rischi per la salute dopo il rogo di Alcamo e la densa nube nera sprigionatasi da un deposito di raccolta per la plastica. E' stato l'assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi ad aprire i lavori dell'unita' di crisi provinciale per la gestione del piano di emergenza per la sicurezza degli alimenti che si e' riunita oggi alla direzione generale dell'Asp di Trapani, dopo l'incendio al deposito rifiuti di Alcamo. Nella riunione si e' fatto il punto degli aspetti riguardanti la salute, in particolare sulla situazione relativa alle colture della zona e sull'igiene degli alimenti, sia di origine vegetale che animale. All'unita' di crisi e' stato invitato il responsabile dell'Arpa di Trapani Antonino Carrubba, che ha ribadito che i risultati delle centraline sulla qualita' dell'aria sono nella norma o al di sotto della norma, e ha comunicato sono state effettuate tutte le campionature per la diossina, sul monte Bonifato ma anche nelle zone abitate, i cui risultati si dovrebbero avere tra venerdi' e lunedi' prossimi. Un dato che e' stato confermato anche dall'assenza di accessi al pronto soccorso dell'ospedale di Alcamo, dal giorno dell'incendio, per sintomi di patologie respiratorie. Il dirigente dell'Asp Sebastiano Corso ha quindi relazionato sulle possibili refluenze in ambito vegetale, rassicurando che essendogli oltre 200 tipi di diossine liposolubili e non idrosolubli, e' sufficiente un accurato lavaggio dell'ortofrutta per evitare ogni rischio di ingestione. E' pero' fatto divieto di raccolta nella zona di funghi spontanei, frutti di bosco, e anche di lumache. Inoltre vanno evitate anche di raccogliere le cucurbitacee prodotte nella zona (zucchine, meloni, angurie). Per il servizio veterinario ha relazionato Giuseppe Internicola, che comunicando che e' stata conclusa l'ispezione in tutte le aziende zootecniche nel raggio di 5 chilometri dall'incidente ed e' stato verificato che tutti gli animali sono alimentati da paglia e fieno raccolti prima dell'evento o da mangimi composti, mentre non vi sono bovini da latte. Per il latte ovino si e' in un periodo della stagione per cui non viene inviato ai caseifici. Per il resto si rimane in attesa dei campionamenti per verificare le ricadute al suolo di diossina per effettuare ulteriori provvedimenti.