La Riserva dello Zingaro assediata dagli incendi, tre in venti giorni
Tre incendi in venti giorni. Tra sabato e domenica l'ennesima profonda ferita causata dall'incendio che ha gravemente danneggiato la riserva naturale dello Zingaro, inestimabile patrimonio naturale. Si calcola che complessivamente siano andati distrutti 800 ettari della prima riserva naturale istituita in Sicilia, negli anni ottanta. Un paesaggio spettrale e pericoloso: "Siamo amareggiati, feriti e ci sentiamo impotenti", si sfoga la responsabile della riserva Rosa La Barbera. Il 2 luglio, anche dopo l'incendio che aveva mandato in fumo 150 ettari di bosco su monte Inici, il sindaco di Castellammare del Golfo Nicolo' Coppola aveva lanciato l'allarme alluvioni per il rischio idrogeologico; pericolo quintuplicatosi con l'incendio del 12 luglio quando in zona Fraginesi erano state evacuate circa 100 famiglie con 550 ettari bruciati e abitazioni danneggiate.
"Un disegno criminale che ha avuto come obiettivo una tra le nostre piu' grandi ricchezze", afferma il sindaco, "la riserva dello Zingaro e' stata inghiottita da un fronte di fuoco vastissimo che ha bruciato la vegetazione nell'area a sud ma non la zona che arriva fino al mare. Circoscritto, e alla fine definitivamente domato e spento, con l'intervento di tre canadair. Un danno enorme che e' stato limitato grazie all'unita' di crisi che ha lavorato ininterrottamente. "Il territorio di Castellammare e Scopello sara' capace di lavorare per riprendere il suo progetto di sviluppo turistico che non puo' essere interrotto dall'opera di qualche delinquente", assicura. Ma invita a reagire con fermezza, soprattutto dopo il chilometrico rogo che nel fine settimana per oltre 24 ore ha bruciato una considerevole fetta della riserva naturale orientata dello Zingaro, arrivando a lambire l'area del bosco di Scopello dove, a scopo precauzionale, nel pomeriggio di sabato, erano state evacuate alcune villette ed attivita' ricettive, circa 200 persone. "Ho gia' chiesto interventi urgentissimi - conclude Coppola - a tutela della citta' per il pericolo alluvioni, scrivendo alla prefettura, protezione civile, genio civile, assessorato regionale al Territorio e ai vigili del fuoco".