"Dies Irae" di Carlo Muratori al Teatro Greco di Palazzolo il 20 luglio
Nella splendida cornice del Teatro Greco di Palazzolo Acreide (Siracusa) il prossimo 20 luglio alle 21, torna in scena il cantautore Carlo Muratori. L’artista siracusano metterà in scena “Dies Irae”, la “ cantata di li rujni”, lo spettacolo teatrale da cui è tratto l’ultimo cd-book di Muratori.
Per allestire lo spettacolo c’è voluto un lavoro di ricerca storica e di inedita musica popolare in cui il musicista siciliano presenta la sua personalissima re-interpretazione di due storie antiche: il Terremoto del 1693 e l’Eruzione dell’Etna del 1689; con in chiusura il rifacimento dell’ottocentesca Coroncina per le anime del Purgatorio appartenente al rito dell’Ottavario dei defunti in lingua siciliana. Lo stile è quello delle Cantate barocche, in cui si susseguono recitativi, arie cantate, storie e musica.
Lo spettacolo mette in scena lo smarrimento popolare dinanzi alle catastrofi naturali. Sulla scena del Teatro di Palazzolo, Muratori non sarà da solo. Sua la voce recitante, le canzoni accompagnate dalla sua chitarra. Sul palco anche le attrici Cristina Gennaro e Ilenia D’Izzia. La parte strettamente musicale vede la partecipazione di Maria Teresa Arturia, fisarmonica e pianoforte, Christian Bianca, violino, Matteo Blundo, viola, Stefania Cannata, violoncello e Francesco Bazzano, percussioni.
Carlo Muratori in questo spettacolo, fatto anche di immagini e di fotografie storiche, si immedesima nella tragedia di più di quattro secoli fa. “Ho pensato - afferma l’artista - agli eventi catastrofici che hanno sconquassato la mia Isola; dai terremoti ai maremoti, alle eruzioni dell’Etna. Quello violentissimo delle 9 del mattino dell’11 gennaio 1693. Una strage in tutta la Sicilia orientale. Sessantamila morti, paesi rasi al suolo, elenco infinito di morte e devastazione, territorio profondamente modificato nella sua morfologia. Il terremoto più forte mai registrato sul territorio italiano e il ventitreesimo più disastroso della storia dell’umanità.”
Il progetto editoriale è impreziosito dalle opere pittoriche gentilmente concesse dall’artista americana Hollis Hammonds.