Caporalato, quattro imprenditori e 9 "caporali" condannati in Assise a Lecce
La Corte d'assise di Lecce ha condannato per riduzione un schiavitu' e associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento dei lavoratori, quattro imprenditori salentini e nove caporali stranieri. Assolti tre imprenditori. Undici anni di esclusione sono stati inflitti a Pantaleo Latino, Livio Mandolfo e Giovanni Petrelli, tre a Marcello Corvo, mentre sono stati assolti Giuseppe Mariano, Salvatore Pano e Corrado Manfredi. La sentenza e' stata letta dopo cinque ore di camera di consiglio, nell'aula bunker del carcere di Lecce, e a distanza di oltre cinque anni dall'operazione Sabr (dal nome di uno dei caporali), che nel maggio 2012 fece finire in carcere 22 persone, accusate a vario titolo di caporalato, associazione a delinquere e la riduzione in schiavitu', l'estorsione, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e della permanenza in stato di irregolarita' sul territorio nazionale, l'intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro. Dopo lo stralcio di alcune posizioni, nel processo sono stati imputati sette imprenditori salentini (Pantaleo Latino, Livio Mandolfo, Corrado Manfredi, Giuseppe Mariano, Salvatore Pano, Marcello Corvo e Giovanni Petrelli ) e nove tra caporali e capisquadra. Per i titolari delle aziende agricole, la procuratrice aggiunta di Lecce Elsa Valeria Mignone aveva chiesto condanne tra i 14 e i 9 anni, mentre tra 14 e 17 anni erano stati invocati per i caporali stranieri. Nel processo si erano costituiti parte civile 8 lavoratori, tra i quali Yvan Sagnet, attualmente presidente dell'associazione No Cap e nel 2011 anima della rivolta dei braccianti alla masseria Boncuri di Nardo'. Parti civili anche la Regione Puglia, la Cgil e l'associazione Finis Terrae, che fino al 2011 gesti' la masseria Boncuri e sostenne i migranti nell'azione di denuncia delle terribili condizioni di sfruttamento a cui erano sottoposti.