Orrore sul Vesuvio, gatti cosparsi di benzina usati per estendere gli incendi
Gatti prima cosparsi di benzina e poi dati alle fiamme. È così che i criminali hanno dato fuoco al Parco Nazionale del Vesuvio, provocando l’incendio più grave che a memoria si possa ricordare sul territorio. A trovare gli “inneschi” sono stati i vigili del fuoco impegnati energicamente da ieri per provare prima ad arginare e poi spegnare la lingua infernale.
In sostanza vengono utilizzati i gatti vivi, perché dati alle fiamme si infilano nelle zone meno raggiungibili dai soccorritori e, correndo, riescono come torce infuocate ad appiccare diversi roghi in meno di 30 secondi, tempo che naturalmente uccide i poveri felini. Al momento sono state trovate 8 carcasse di gatti bruciati vivi.