Progetto Siracusa: Go bike? Uno spreco da 2 milioni e mezzo di euro
I numeri fanno paura. Un progetto Go Bike partito nel lontano 2009 in occasione del G8 Ambiente per una spesa complessiva negli anni di 2,5 milioni di euro suddivisi tra Ministero dell’Ambiente e Comune di Siracusa. Tra i “gioielli” acquistati 350 biciclette, 150 a pedalata assistita, 8 quadricicli a 2 posti, 15 cicloposteggi e camere di videosorveglianza. In Ortigia previste 5 postazioni dove, da subito, la maggior parte degli stalli non era fornito di bici. Oggi, nonostante una spesa di circa 60mila euro dell’ultima amministrazione Garozzo, le bici sono ancora posteggiate all’ex Mercato Ittico, fuori uso insieme ai minibus elettrici, costati a loro volta più di 1 milione di euro. La vicenda è stata segnalata alla Corte dei Conti e alla Procura. Tra vecchia e attuale amministrazione sembra non sia cambiato nulla.
“Il più rappresentativo in assoluto spreco per Siracusa e i siracusani – commenta il consigliere di quartiere di Progetto Emiliano Bordone - delle quindici postazioni ne sono rimaste solo 10 e, adesso, 2 tra Piazza Archimede e Cappuccini, mentre quelle principali di Casina Cuti e Piazza Adda non sono mai state utilizzate. Uno spreco assurdo – aggiunge Bordone - anche dell’amministrazione Garozzo che parla tanto di Ztl ma mai ha messo in funzione i mezzi”
“Un cambio formale da Go Bike in Siracusa in bici in realtà – sottolinea il presidente Lucia Catalano - nulla cambia: il totem parla di notizie non vere, nessuna rivendita delle card e nelle postazioni, paradossalmente attive, nessuna bici in vista. Questo cosa vuol dire che nel caso in cui un turista volesse una bici deve recarsi direttamente al deposito in via Elorina? Assurdo”
“Evidentemente le bici a Siracusa servono solo per la propaganda elettorale, con sfondo piazza Duomo. Non credo sia difficile organizzare un servizio come questo – conclude questo ultimo appuntamento dello spreco, in vista dell’estate, il portavoce di Progetto Siracusa Ezechia Poalo Reale - in tutte le città esiste, è sfruttato e goduto. Un gravissimo limite, nonostante vi siano gli strumenti alla fruizione nella nostra città. Non si capisce perché non si reputa possibile riorganizzare questo servizio. Con poco si può fare tanto”