"La Regione non paga": serrata del Cobas nelle zone archeologiche
Il Cobas Codir annuncia una serrata totale di tutte le zone archeologiche e nei musei regionali durante i giorni festivi dal primo luglio "e fino a quando l'amministrazione non disporra' i pagamenti dovuti, avendo tutti i lavoratori gia' abbondantemente superato un terzo delle prestazioni previste nei giorni festivi". Il personale turnista e il Cobas-Codir, dopo avere gia' proclamato lo stato di agitazione nei giorni scorsi, annunciano, dunque, che - se entro e non oltre il 30 giugno prossimo i mandati di pagamento della turnazione variabile non saranno inviati alla Ragioneria per pagare le prestazioni dovute - considereranno temporaneamente congelato l'accordo sindacale sulle aperture festive e inviteranno - in assenza di certezze nei pagamenti delle prestazioni - tutti i lavoratori interessati ad astenersi dalle prestazioni nei giorni festivi non dovute contrattualmente e per legge. Grazie agli accordi sottoscritti tre anni fa con l'allora assessore regionale ai Beni culturali, Antonio Purpura, i musei e le aree archeologiche regionali, da allora - rivendica il sindacato - hanno sempre garantito l'apertura durante tutti i giorni festivi. Questo importante risultato e' stato reso possibile dalla deroga alle leggi e ai contratti accettate dai lavoratori addetti alla fruizione e vigilanza che hanno sostanzialmente rinunciato alle tutele di legge sul divieto di superare un terzo di giornate di lavoro nei giorni festivi. Ma, a fronte della rinuncia da parte dei lavoratori di una tutela di legge al fine di garantire le aperture delle strutture nei giorni festivi, l'amministrazione regionale "continua a non mantenere i propri impegni e non eroga quanto dovuto - in termini di salario accessorio - ai lavoratori regionali dei Beni culturali".
Il Dipartimento regionale della Funzione Pubblica, accusa il Cobas Codir, continua a ritardare i pagamenti dell'indennita' di turnazione parte variabile 2016 del personale del Dipartimento Beni Culturali, che ammonta complessivamente a 3 milioni di euro. "I 1.099 addetti - prosegue - hanno gia' abbondantemente rese le prestazioni lavorative, mantenendo sempre aperti in tutti i giorni festivi i siti culturali siciliani facendo incassare alla Regione Siciliana 23,2 milioni di euro per l'anno 2016 (con un incremento del 13,5 % rispetto all'anno 2015). Ma, dopo sei mesi dalla fine dell'anno 2015, si ritarda ancora ingiustamente la remunerazione delle attivita' lavorative rese". Il Dipartimento Beni culturali, tra la fine del 2016 e l'inizio 2017, avrebbe gia' inviato alla Funzione Pubblica i tabulati con gli importi definitivi per la liquidazione della turnazione fissa e variabile del personale turnista, ma il Dipartimento della Funzione Pubblica, dopo diversi mesi e "contraddicendo la tempistica prevista dai regolamenti, avrebbe adesso inviato una nota al Dipartimento Beni Culturali con la quale si inviterebbe a un ulteriore controllo sulle somme da erogare, con il risultato - questo si' immediato - di un ulteriore allungamento dei tempi che mette a dura prova la pazienza di tutti i lavoratori e del sindacato".