Catania, dallo stalking all'estorsione: scatta la custodia cautelare
Ieri, a conclusione di un’approfondita attività investigativa, personale del Commissariato di Acireale ha tratto in arresto Giuseppe Marcello Di Mase, acese di 46 anni, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nella stessa data dal Gip del Tribunale di Catania. L’uomo è indagato per svariati gravi reati nei confronti di più vittime e, in particolare, per il reato di atti persecutori, violenza sessuale, circonvenzione di incapace, sostituzione di persona ed estorsione. L’indagine consiste, sostanzialmente, in due diversi filoni. Il primo è iniziato nel mese di settembre 2016, quando è stata avviata un’attività investigativa che ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di Di Mase che, abusando dello stato di infermità psichica di una donna, si è fatto consegnare, in più occasioni, ingenti cifre di denaro per oltre 5.000 euro. Inoltre, utilizzando falsi account Facebook, si è attribuito l’identità di un altro uomo, sempre al fine di ingannare la donna per estorcerle denaro.
In una circostanza l’arrestato ha estorto, colpendola con un pugno, la somma di 350 euro a un’altra donna che era stata incaricata dalla vittima di consegnargli del denaro. Intanto, un’indagine parallela consentiva di accertare che l’uomo era responsabile anche del reato di atti persecutori nei confronti di una donna di 41 anni, con la quale aveva avuto una relazione amorosa, interrotta per volontà della donna nel mese di giugno dello scorso anno, proprio a causa dei comportamenti violenti e minacciosi dell’uomo il quale, secondo la denuncia fatta dalla vittima agli investigatori del Commissariato, in una circostanza l’aveva costretta con la forza a un rapporto sessuale. I risultati dell’attività investigativa, condotta in costante e perfetta sinergia con la Procura della Repubblica, sono stati compendiati in una dettagliata informativa di reato inviata all’Autorità Giudiziaria. Negli ultimi giorni, tuttavia, Di Mase, pur essendo stato indagato, ha aumentato la sua pressione psicologica nei confronti della vittima di stalking con messaggi dalle chiare frasi minacciose, imponendole perfino di non allacciare altre relazioni, altrimenti avrebbe provveduto a eliminarla.
La gravità delle minacce, il comportamento violento e persecutorio dell’uomo, la frequenza sempre più intensa con la quale i messaggi sono stati inviati, ha fatto scattare un’immediata attività di protezione della vittima, concordata con la competente autorità giudiziaria, che è stata costantemente seguita dal personale della polizia di Stato, al fine di tutelarne l’incolumità. In particolare Di Mase, cercando di rimanere non identificabile, nei giorni scorsi ha inviato, da cabine telefoniche ubicate ad Acireale e a Catania, messaggi con minacce di morte alla donna, cagionandole naturalmente un grave stato di ansia e di paura. A ogni messaggio inviato, però, è corrisposta un’immediata attività di riscontro da parte della Polizia di Stato, finalizzata a verificare chi fosse l’autore delle minacce: grazie alla individuazione dei telefoni pubblici e alla visione di alcune riprese di impianti di video registrazione, è stato individuato quale responsabile proprio Di Mase. Anche queste attività di riscontro sono state immediatamente riferite, con apposite informative, alla autorità giudiziaria, che, con tempestività, ha richiesto un provvedimento di custodia cautelare nei confronti dell’arrestato, per la sua elevatissima pericolosità. Il GIP, con altrettanta attenzione e celerità, ha emesso la relativa ordinanza applicativa di misura cautelare, eseguita nel pomeriggio di ieri.