Gentiloni: Ue cambi e non soffochi la crescita
La Brexit non e' stata la "campana a morto" dell'Ue, come si prevedeva un anno fa, ma "una robustissima sveglia per il progetto europeo", "un campanello d'allarme" che va ascoltato per "cambiare l'edificio dell'Unione". Lo ha detto in Senato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in vista del Consiglio europeo dei prossimi giorni. "La crescita dell'Eurozona e' migliore del previsto - ha aggiunto - e non puo' essere soffocata da regole prese in un periodo di crisi e difficolta' in cui sarebbe stato audace immaginare una crescita del 2% come quella che va profilandosi in questo e negli anni seguenti". L'Europa per Gentiloni "ha bisogno di una vera unione monetaria, di politiche del lavoro e degli investimenti, perche' non bastano i decimali. L'Europa significa lavoro, welfare, inclusione e crescita" quindi, ha avvertito, "o scommettiamo su queste caratteristiche o faremo fatica a continuare a rafforzare e a far crescere il progetto comune".
Tra le questioni principali che saranno affrontate durante i lavori del Consiglio c'e' anche quella della difesa e della sicurezza. Per fronteggiare il terrorismo, ha sottolineato, "c'e' bisogno di risposte comuni" e di aumentare la pressione sui "grandi player del web" perche' contrastino i fenomeni di radicalizzazione sui social network. "La rete - ha scandito - non puo' diventare il terreno di cultura della minaccia alla nostra sicurezza" e su "questo dobbiamo essere molto esigenti" nei confronti dei colossi di Internet.
Anche sul tema dell'immigrazione l'Italia fara' sentire la sua voce. "Dobbiamo dirci onestamente che nonostante qualche passo in avanti la velocita' con la quale l'Ue si muove resta drammaticamente al di sotto delle esigenze", ha affermato Gentiloni. "Abbiamo bisogno di andare rapidamente verso una politica comune", ha insistito. "Dobbiamo sapere se l'Ue e' alle nostre spalle, con le sue risorse e il suo impegno politico, oppure se dobbiamo continuare a cavarcela da soli. L'Italia e' in grado di gestire questa questione, sia pure con difficolta' crescenti, ma l'Europa se vuole recuperare la sua vitalita' e scommettere sul proprio futuro oltre ad avere politiche che accompagnano la crescita e il lavoro deve avere una politica migratoria comune. Questo pretendiamo".
Al Consiglio il governo sollevera' anche la questione del trasferimento da Londra dell'agenzia europea del farmaco. "Abbiamo la consapevolezza di avere nella citta' di Milano tutte le carte in regola, abbiamo un dossier competitivo e forte", ha detto infine il presidente del Consiglio.