Mafia, Riina jr posta su Facebook: "Mio papà è famoso"
"Alcuni miei grandi amici della Romania si sono trovati in questo ristorante e guarda guarda che fotografia c'era nella parete, assieme ad altri personaggi italiani famosi nel mondo... Grazie amici miei". Compiaciuto e felice Salvo Riina, figlio del padrino di Cosa nostra Toto', gongola - in italiano e in inglese - sul suo diario Facebook per la sorpresa dopo che avere visto una grande foto del padre appesa al muro del 'Restaurante Martini' di Tenerife, insieme a quella degli azzurri che esultano per la conquista della Coppa del Mondo e di Roberto Baggio. Quasi 200 tra like e cuoricini commentano soddisfatti: "Anch'io a casa ho la foto di tuo padre e di tutti i componenti della tua famiglia", "Grande u zu Totuccio", "Numero 1 al mondo". Riina jr sponsorizza il suo libro "Riina family life" e posta foto: "Ecco le mie copie bulgare in casa", e parla di fans: "Consegnate e spedite ai miei fans, grazie". Le vendite procedono su ebay oltre che su Fb: anche vendite all'asta di copie autografate "per il regalo al detenuto cui avevo dedicato l'asta", "per aiutare un detenuto a potersi acquistare qualcosa, tipo abbigliamento sportivo per alleviare la sua sofferenza in un luogo che davvero solo chi c'e' stato puo' capire"... In un caso e' andata particolarmente bene, riuscendo a vendere un volume a 198 euro; in un altro un po' meno, 151 euro. Cosi' con 144 sono state acquistate con lo stesso meccanismo dell'asta un paio di scarpe da tennis da donare al recluso. Atteggiamenti che rafforzano la convinzione della Procura di Palermo sull'attualita' della pericolosita' sociale di Salvo Riina, ritenuto ancora capace di esercitare una influenza. Cosi', il Tribunale di sorveglianza di Venezia ha respinto la richiesta del figlio del boss di revoca della sorveglianza speciale, confermando l'obbligo di risiedere a Padova, dove, da quando e' stato scarcerato per associazione mafiosa, lavora in una cooperativa sociale che assiste famiglie indigenti. Dei giorni scorsi il caso della sorella Lucia che aveva chiesto il bonus bebe' in relazione a un presunto stato di difficolta' economica della figlia del capo dei capi: la commissione prefettizia di Corleone ha detto di no.