Rapine in ville nel Palermitano e nel Messinese: otto arresti
Chiuso il cerchio sui componenti della banda di rapinatori accusata delle incursioni nelle ville del Messinese e del Palermitano. L'operazione "Linea d'addio 2" della polizia di Stato ha azzerato una vera e propria associazione per delinquere. Otto le persone arrestate. Gli uomini del commissariato di Patti, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno fermato la gang che senza scrupoli e con violente scorribande, metteva a segno i colpi presso abitazioni private, per lo piu' ville isolate, incutendo terrore. All'alba gli agenti del commissariato di Patti, coadiuvati dai colleghi di Termini Imerese e del Posto Fisso di polizia di Tortorici, hanno dato esecuzione all'ordinanza emessa dal Gip Andrea La Spada, su richiesta del sostituto procuratore Giorgia Orlando.
Sette sono gli esponenti della banda ad essere stati raggiunti da misura cautelare in carcere: Gianluca Terrana, 31 anni, di Termini Imerese (ritenuto il capo della gang); Angelo Incardona, 41 anni, di Campofelice di Roccella, Giuseppe Augetto, 30 anni, di Termini Imerese; Francesco Lamia, 29 anni, di Termini Imerese; Antonino La Bua, 28 anni, di Termini Imerese; Robert Costantin Aioani, 22 anni, romeno; Iulian Georgian Hatos, 23 anni, romeno. Agli arresti domiciliari Franco Galati Rando, 48 anni, di Tortorici.
L'indagine e' scattata dopo la violenta rapina ai danni dei coniugi anziani di Ucria, sorpresi in piena notte nel sonno, nell'ottobre 2016, nella loro abitazione dai malviventi che, incappucciati e armati di coltello e mannaia, li hanno derubati, tenendoli sotto sequestro, mentre veniva razziata una seconda abitazione a Capo D'Orlando.
A gennaio i poliziotti erano riusciti a bloccare i pericolosi criminali, accusati pure di altri furti in abitazione, messi a segno a Termini Imerese e a Sant'Agata di Militello. Da allora e' stato possibile individuare i complici di altri colpi. L'attivita' investigativa sviluppata attraverso le intercettazioni telefoniche e l'esame dei tabulati telefonici e dei cellulari (foto, messaggi vocali e conversazioni whatsapp, ha permesso di accertare l'esistenza di un'associazione per delinquere. Una organizzazione con modalita' operative che prevedono lo scambio di informazioni su luoghi e abitazioni da colpire, sopralluoghi e ripartizione di ruoli. E' Terrana a svolgere una funzione di minuziosa pianificazione e preparazione dei colpi da eseguire, sia tenendo i contatti con i basisti Incardona e Galati Rando dai quali acquisisce le informazioni necessarie all'individuazione degli obiettivi e alla esecuzione dei raid, sia procedendo ad accurati sopralluoghi preventivi sui luoghi prescelti, studiandone i relativi percorsi.
La banda disponeva di un gergo: il "campionato di calcetto" indicava le azioni criminali che nella loro fase operativa erano definite "operazioni" mutuando la terminologia dal gergo militare. Il capo si vanta delle sue qualita' e non a caso si scatta foto mentre ostenta un notevole quantitativo di banconote di grosso taglio, frutto di una delle tante incursioni. Antonino La Bua, Francesco Lamia e Giuseppe Augetto sono collaboratori stretti di Terrana, quasi sempre presenti fisicamente nell'esecuzione dei colpi; mettono a disposizione i propri veicoli per gli spostamenti, per i sopralluoghi e per l'esecuzione dei delitti. Molteplici le scorribande, come quella di Termini Imerese nella sera del 10 dicembre: armati di pistole e con passamontagna, hanno fatto irruzione in un'abitazione e preso a schiaffi tre donne anziane, scaraventate per terra.