Ballottaggio a Floridia, sera dei lunghi coltelli in piazza con botta e risposta
Com'era prevedibile se le sono cantate dal palco. All'accaloramento del sindaco uscente Orazio Scalorino, gli ha fatto eco con stile e pacatezza Gianni Limoli. Insomma il "lavoro sporco" in entrambi gli schieramenti l'hanno fatto le squadre degli aspiranti assessori. E' la sintesi dei due comizi di stasera a Floridia, a sette giorni dal voto del ballottaggio. Si è parlato tanto di insulti, marginalmente di Floridia dal 26 giugno in poi. Ad aprire la contesa è stato lo schieramento del sindaco uscente. Subito a prendere la parola è stata l'aspirante assessora Lorella Mazzarella. Ha ribadito dell'inciucio fatto dagli avversari e di uno schieramento che prende ordini da Siracusa, Priolo e Rosolini. Non ha fatto mai espressamente i nomi di quelli che sarebbero i "pupari" che si sono apparentate con Limoli. A ribadire lo stesso concetto è stato anche Gaetano Vassallo, pure lui designato assessore di Scalorino in sintonia con la sua collega, anche se i suoi toni sono stati meno accesi. Quando è toccato a Scalorino, la prima bordata è stata dritta al cuore di Salvo Burgio, arrivato terzo nella corsa dell'11 giugno e che mercoledì sera ha deciso di apparentarsi con Limoli. In poche parole lo ha accusato di essere bugiardo e di non averlo mai cercato. Scalorino rivolgendosi ad una ventina di giovanissimi saliti sul palco ha detto alla folla che "mai avrebbe chiesto un apparentamento a Burgio, "altrimenti avrei tradito questi ragazzi che sono il futuro della nostra città. Se dovessero vincere i nostri avversari, anche per comprare una risma di carta dovrebbero chiedere il permesso a Siracusa, o Priolo o Rosolini".
Quando sul palco c'è l' avvicendamento delle forze in campo, il primo a parlare è l'enfant prodige, Marco Carianni. In prima fila ha la clack che lo sostiene ed ogni sua frase. Per lui applausi e ovazione. Carianni non entra in polemica, anche perchè per certi aspetti non gli importa, forte delle sue 575 preferenze e una designazione da assessore ed irrompe con frasi ad effetto: Partiti? Coalizioni? "Parliamo di cose serie che riguardano questa città - dice- Il lavoro per i giovani, la lotta alle droghe pesanti, l'aiuto alle persone indigenti". Poi è Salvo Burgio a prendere parola. Si toglie più di un sassolino dalla scarpa non nega di avere avuto contatti con Scalorino. "L'ho combattuto per 5 anni e mai e poi mai l'avrei potuto sostenere". Burgio gli ha ricordato i viaggi fatti in via Po per evitare di essere sfiduciato ( è la sede della segreteria politica dell'onorevole Pippo Gianni) e che nella squadra di "Scalorino c'è un'assessore che fino a quindici giorni fa faceva le riunioni con i fedelissimi di Pippo Gianni (Floriana Sanzaro). "Io - ha detto Burgio - non ho padroni e non li ho mai avuti". Poi fa sapere alla platea che rinuncerà all'indennità di carica ( è designato assessore e vice sindaco) che sarà data in beneficienza. Chiude Limoli. "Nessun inciucio e nessuna pressione - afferma il dottore candidato - l'apparentamento l'ho voluto io". Ha anche spiegato che il voto dell'11 giugno è stato considerato come una sfida di primarie. " Pochi mesi fa - svela - ci eravamo incontrati per un patto tra gentiluomini. Chi avrebbe vinto tra noi moderati, sarebbe stato sostenuto dagli altri. Così è stato". Gianni Limoli che pregusta aria di successo, ha parlato di programmi, lavoro, povertà, e dei cantieri regionali, derisi dai suoi avversari. "Molti Comuni del Ragusano riescono a fare a ciclo continuo cantieri di servizi. E questo dobbiamo farlo anche noi". Il round al momento si chiude sullo 0 a 0. I giorni che restano prima del ballottaggio saranno decisivi.