Catania, al Vecchio Garibaldi pazienti nei corridoi e lunghe attese
Caldo, attese interminabili e pazienti “abbandonati” nei corridoi. È questo il "mix letale” che si vive oggi all’ospedale Vecchio Garibaldi di Catania. Oggi così come ieri, così come sempre nella struttura ospedaliera di piazza Santa Maria di Gesù. Nel primo pomeriggio una ragazza di 20 anni è svenuta a causa probabilmente di un abbassamento della pressione sanguigna, dovuto all’afa che regna nei reparti. Il Pronto soccorso del vecchio Garibaldi non è in grado di far fronte all'utenza, e capita anche che per un codice verde l'attesa superi le sei ore.
Chi sta male è costretto a sopportare il malessere, senza né assistenza né aria condizionata. La tensione, insomma, è sempre alta al vecchio Garibaldi e spesso le guardie giurate sono costrette ad intervenire per fermare gli animi più accesi delle persone che accompagnano i loro parenti al reparto di prima emergenza. “Vergognoso - lamenta una donna - che con gli oltre 30 gradi che ci sono oggi a Catania, il climatizzatore sia spento a causa di un guasto non ancora riparato. La mala sanità è purtroppo una piaga in Sicilia e non è giusto. C’è sperpero di denaro in ogni settore secondario, mentre laddove l’investimento è doveroso, il nulla”. E poi l’appello ai vertici dell'Asp di Catania, in particolare al direttore generale, Giulio Santonocito ed all'assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi: “Si deve intervenire in qualche modo, perché così è invivibile”.
Cecilia Santoro