Siracusa, il monito del Meetup: "I beni culturali sommersi dalle erbacce"
"Indecoroso l'incolto che avvolge i beni culturali di Siracusa". È questo il monito del Movimento 5 Stelle contro l'amministrazione comunale.
"I contesti - si legge in una nota - sono ovunque imbarazzanti: dalle strutture archeologiche visibili in roccia all’imbocco di viale Scala Greca, alle tombe della necropoli di viale Santa Panagia e della via Mazzanti; da tutta la Necropoli Grotticelle al Mausoleo Politi in viale Teocrito, “sepolto” da erbacce e rifiuti. E ancora: dall’Arsenale greco dell’omonima via, ormai quasi del tutto invisibile, alle terme bizantine adiacenti; dagli scavi di via Iceta all’area di Piazza della Vittoria; dall’area archeologica dell’ex Ospedale Civile all’area funeraria dell’ex Giardino Spagna ai terreni, dall’altro versante della strada, del Predio Giostre".
"Inutile anche il solo accennare - continua la nota - alla ricrescita continua dell’incolto all’interno del Parco della Neapoli: l’incresciosa situazione è sotto gli occhi del mondo intero e sono stati scritti numerosi articoli di denuncia a riguardo, non da ultimi su quotidiani nazionali. Stessa, vergognosa sorte per Castello Eurialo sul quale, essendo un sito topograficamente periferico e meno “mediatico”, i riflettori vengono puntati poco. Che brutto destino, quanta incuria per il più importante parco archeologico urbano e per la più rilevante opera fortificatoria del mondo greco classico nel Mediterraneo".
"Quando - aggiunge il Meetup Siracusa - dall’alto, viene a mancare la normale applicazione della legge per la manutenzione ordinaria o straordinaria, insieme con un’incapacità di tutela dei beni, aggravati, non da ultimo, da una miopia gestionale nella pianificazione e nella comunicazione del patrimonio culturale, il mix diviene fatale. Anche interventi non ben controllati, come ad esempio quelli dei “volontari” per i beni culturali, potrebbero diventare dannosi".
Poi, infine, le domande che il Meetup pone attraverso la nota: "È normale il fatto che tutt’oggi non avvenga una manutenzione pianificata, regolare, continuata nel corso dell’anno, del patrimonio culturale, com’è ovvio che sia in una città civile? Cosa si deve aspettare, ancora? La risposta, forse, ce l’abbiamo già: si aspetta il primo incendio dell’estate incipiente che, da solo, provvederà ad eliminare in un sol colpo ciò che l’amministrazione pubblica non riesce a fare sgravandola così dal problema, nella tragica evenienza, gratis e come se niente fosse. E, per l’ennesima volta, quest’ultima si laverà la faccia come fa, del resto, quando gli eserciti dei volontari diserbano i monumenti, sempre se di questi siti ne resterà qualche traccia dopo il prossimo incendio…"