Cagliari, tratta di esseri umani: arrestati 13 nigeriani
Un'organizzazione transnazionale di 13 nigeriani, fra i quali 9 donne, che favoriva l'arrivo in Italia di giovani da Nigeria e Ghana da avviare alla prostituzione in Italia e' stata scoperta dalla Squadra mobile di Cagliari. Con la falsa prospettiva di una nuova vita, le donne venivano prelevate dai loro Paesi, anche dietro la spinta delle famiglie d'origine, trasferite in campi profughi in Libia e poi portate in Italia dove venivano minacciate, anche con riti voodoo, e picchiate. Ridotte in schiavitù e isolate in appartamenti a Cagliari, Quartu Sant'Elena e Pisa, senza alcun contatto con l'esterno per almeno la settimane, le ragazze, tutte giovanissime, fra le quali una sedicenne, venivano poi costrette a prostituirsi in strada, a prezzi stracciati, per estinguere un presunto debito di 20-30mila euro coi loro aguzzini. Un vincolo che sarebbe potuto durare almeno 10 anni. Gli inquirenti hanno ricostruito le storie agghiaccianti di almeno sei donne, una delle quali aveva subitonla minaccia dell'omicidio del figlio, se non si fosse piegata. Alcune erano arrivate in Italia già terrorizzate dopo aver subito torture nei campi libici, dov'erano state stuprate. I 13 arrestati stamane nell'ambito di un'indagine avviata dal 2015 dalla Dda di Cagliari, fra le quali nove donne che a loro volta avevano un passato di prostitute e sono passate dal ruolo di vittime a quello di carnefice, sono finiti in carcere con le accuse di traffico di esseri umani, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ed estorsione. Otto sono stati arrestati nel Cagliaritano, gli altri nelle provincia di Reggio Calabria, Perugia, Pistoia e Pescara.