Russiagate, Cormey: Trump mi chiese di fermare l'inchiesta
L'ex direttore dell'Fbi, James Comey, conferma tutte le anticipazioni di stampa: il presidente Donald Trump gli ha chiesto lealta', di fermare le indagini sull'ex consigliere per la sicurezza nazionale, Michael Flynn, e di scagionarlo pubblicamente dall'inchiesta sul Russiagate. Una bomba che potrebbe mettere a rischio la presidenza Trump, sganciata alla vigilia della sua attesissima audizione in Senato, davanti alla commissione Intelligence che indaga sul Russigate. Comey, silurato da Trump lo scorso 9 maggio, ha deciso di spezzare l'attesa, diffondendo in anticipo la sua dichiarazione di 7 pagine con cui oggi aprira' la sua testimonianza in Congresso. Nel documento, articolato in cinque date, dal 6 gennaio all'11 aprile, vengono descritti nel dettaglio tutti gli incontri e le conversazioni di Comey con il presidente, con citazioni testuali perche', come lo stesse ex capo del Bureau ha precisato, dal loro primo colloquio ha deciso di redigere accurati memorandum. L'ex candidato repubblicano alla presidenza nel 2008 contro Barack Obama, il senatore dell'Arizona John McCain, ha definito il documento "inquietante".
PRIMO INCONTRO IL 6 GENNAIO 2017
"Ho incontrato per la prima volta l'allora presidente eletto Trump venerdi' 6 gennaio in una sala conferenze della Trump Tower", e' l'incipit della dichiarazione di Comey. In quell'occasione Comey comunico' a Trump l'esistenza di materiale compromettente su di lui, "sebbene volgare e non verificato". Il Direttore della National Intelligece, che coordina le 17 agenzie di spionaggio americane, aveva chiesto a Comey di informare personalmente Trump del dossier scandaloso, per evitare di metterlo in imbarazzo davanti all'intera comunita' degli 007.. Trump, durante il loro secondo incontro alla Casa Bianca il 27 gennaio, nego' con forza la veridicita' di tali accuse.
LA RICHIESTA DI LEALTA'
"Ho bisogno di lealta', mi aspetto lealta''", disse Trump a Comey il 27 gennaio, durante una cena a due alla Casa Bianca. "Mi aveva chiamato all'ora di pranzo quello stesso giorno per invitarmi a cena quella stessa sera...dalla conversazione non si capiva chi altro sarebbe stato presente a cena ma io avevo dato per scontato che ci sarebbero state altre persone", ha riferito Comey, indicando che si rivelo' invece un tete-a-tete. Comey, incalzato da Trump, gli ha confermato che lui non era indagato.
"TRUMP MI CHIESE DI FERMARE LE INDAGINI SU FLYNN"
"Voglio parlare di Flynn", disse Trump a Comey il 14 febbraio, nello Studio Ovale, dopo un incontro con altri funzionari, compreso il ministro della Giustizia, Jeff Sessions, ai quali aveva chiesto di uscire. L'ex consigliere per la sicurezza nazionale era stato costretto a dimettersi il giorno prima per aver negato, mentendo, di aver discusso di sanzioni contro la Russia con l'ambasciatore di Mosca a Washington, Serghei Kislyak, prima dell'insediamento. Trump chiese a Comey di "lasciar andare" su Flynn. "Ho capito che il presidente mi stava chiedendo che l'Fbi ponesse fine ad ogni indagine su Flynn collegata alle false dichiarazioni con l'ambasciatore russo a dicembre", ha scritto l'ex capo dell'Fbi precisando di non aver interpretato la richiesta come un'invito ad archiviare l'intero dossier Russiagate. Poi il 30 marzo, Trump e' tornato all'attacco con una telefonata a Comey definendo la "storia sul Russiagate una nuvola" che gli impediva "di agire nell'interesse del Paese" e che voleva venisse rimossa. Tutte pressioni che Comey ha assicurato di aver sempre respinto.
TRUMP SI SENTE "TOTALMENTE SCAGIONATO"
Il presidente si sente "totalmente e completamente discolpato" dalla testimonianza di Comey. Lo ha detto l'avvocato di Trump, Marc Kasowitz, in una nota, indicando come l'ex capo dell'Fbi, nella sua dichiarazione, abbia confermato di aver detto a Trump che non era indagato. Nel comunicato di Kasowitz, nessun accenno invece alle interferenze per chiudere l'indagine su Flynn. Poco prima, la vice portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, si era limitata ad una battuta. "Ho trovato interessante la tempistica della diffusione del testo", ha dichiarato. Ieri Trump ha annunciato la nomina del nuovo direttore dell'Fbi, l'avvocato 50enne Christopher Wray.
LA DIRETTA OGGI ALLE 10 DI WASHINGTON (LE 16 IN ITALIA)
L'appuntamento con Comey in Congresso e' per oggi alle 10 di Washington (le 16 italiane). I principali network televisivi americani interromperanno le trasmissioni per mandare in onda live la testimonianza dell'ex capo dell' Fbi, come non era mai successo prima per un'audizione parlamentare. Perfino alcuni bar e locali della capitale Usa trasmetteranno la testimonianza di Comey, come se fosse una partitissima di sport.