Case vacanze in nero, evasi 2 milioni di euro a Cagliari
Pubblicavano sulle principali piattaforme online di settore inserzioni in cui inserivano foto delle loro ville di lusso sul mare, dettagli delle case da sogno o dei piccoli villini a pochi metri dalla spiaggia o vicino alla principali località turistiche, proponendo affitti nei periodi di maggiore affluenza turistica. Ma una volta affittate le case, non dichiaravano nemmeno un euro.
La Guardia di finanza di Cagliari, dopo un anno di indagini, ha concluso in questi giorni un'importante operazione, denominata Domus Aurea, contro gli affitti in nero nelle zone a più elevata vocazione turistica, scoprendo una evasione fiscale di quasi due milioni di euro. Molte le posizioni analizzate, 83 quelle risultate irregolari. Le case, le ville da sogno e i mini appartamenti vicini al mare si trovavano nelle località turistiche costiere più rinomate: da Portoscuso a Villaputzu, da Castiadas a Carloforte, passando per Teulada, Chia, Pula, Villasimius, Cagliari e Quartu S.Elena.
La Guardia di finanza di Cagliari ha lavorato oltre un anno per analizzare la posizione dei proprietari degli immobili affittati durante il periodo estivo, individuando 83 irregolarità e scoprendo in particolare una evasione fiscale di oltre 1,8 mln di euro oltre al mancato versamento dell'imposta di registro per circa 16mila euro.
I militari delle Fiamme gialle durante i controlli si sono trovati davanti molteplici situazioni: "in più di un caso, è stata riscontrata la riconducibilità di più immobili, tutti destinati a locazioni completamente o in buona parte non dichiarate, ad un unico soggetto, la cui posizione fiscale conosciuta all'erario evidenziava, invece, una situazione reddituale ben più modesta - spiega la Gdf - in un altro caso è stata individuata una vera e propria impresa esercente l'attività di intermediazione immobiliare senza le prescritte autorizzazioni, con annessa fornitura di prestazioni accessorie (quali transfer, pulizie, cambio biancheria) in completa evasione d'imposta".
In quasi tutti i casi, grazie a un lavoro certosino di verifica della Guardia di finanza delle transazioni compiute e dalla movimentazioni di denaro, è stata riscontrata una sproporzione tra quanto dichiarato e quanto guadagnato con la locazione degli immobili.