"Sporchi neri", il caso di razzismo a Siracusa: il racconto delle vittime
Prima di farci cadere ci hanno insultato gridandoci 'sporchi neri'". Lo ha detto Matar, il senegalese residente a Siracusa, vittima, insieme al suo connazionale Moustafa, di un folle scherzo ripreso con il telefonino e pubblicato su Facebook in cui i due migranti vengono scaraventati a terra da un'auto in corsa mentre erano in sella a uno scooter. Un episodio, accaduto due settimane fa a Siracusa, per cui sono stati gia' denunciati, con l'accusa di lesioni, un disoccupato di 23 anni e un operaio di 25. I due stranieri si sono presentati ieri mattina al comando provinciale di Siracusa accompagnati dal console italiano del Senegal, Francesco Ruggeri, per incontrare i vertici dell'Arma. "Ho saputo - dice il console - che la citta' di Siracusa ha risposto in modo encomiabile con dure condanne a quest'atto inconcepibile da parte di queste persone. Certo, la comunita' senegalese era un po' di allarme per quanto avvenuto; i carabinieri, da parte loro, hanno individuato i responsabili e spettera' alla Procura accertare se vi sono elementi per stabilire se quei ragazzi sono stati mossi dall'odio razziale". Nella sua testimonianza, Matar spiega anche di non avvertire a Siracusa un clima di razzismo. "In Italia vivo da cinque anni - spiega il senegalese - e mi trovo bene, cosi' come a Siracusa. Posso dire che qui ci sono persone cattive come ce ne sono in tutte le altri parti del mondo, compreso nel mio Paese".