"Ortigia sostenibile", serve una governance per la gestione turistica
Una città che fin dall’antichità era la pluralità di cinque quartieri e che ai nostri giorni sembra relegare ogni attività ricreativa in uno solo, un’isola: Ortigia. Questa la premessa del convegno Ortigia e il Turismo – stiamo sprecando la nostra occasione?” organizzato dal Comitato Ortigia Sostenibile e svoltosi ieri alla Camera di Commercio di Siracusa. Affollata la sala, con un pubblico che ha rappresentato sia gli esercenti della zona che i residenti e i cittadini. Su tutto è emersa la necessità di lavorare ad una “governance locale”, una progettualità senza la quale continuerà il proliferare di abusivismo e di incontrollabilità dei flussi turistici. Il conflitto fra la vita di quartiere e gli interessi commerciali legati ad un turismo di breve permanenza generatore di annientamento del potenziale economico, è il rischio più grande che la città sta correndo. Su questo punto hanno concordato tutti gli intervenuti ai lavori, moderati da Carmelo Miduri, Giuseppina Norcia, scrittrice, Renata Giunta, economista, Vincenzo Asero, del Dipartimento Scienze politiche Università di Catania, Michele Liistro coordinatore Piano Particolareggiato Ortigia, Fulvia Greco dirigente sezione Beni architettonici della Sovrintendenza, Giovanni Randazzo e Roberto De Benedictis per il Comitato Ortigia Sostenibile. “Le attività turistiche vanno pianificate e organizzate, non tutto è turismo e in assenza di regole il mercato si organizza facendo correre il rischio di contrasti con altri aspetti”, ha affermato Asero, mentre è nella “mancanza di uno strumento, come il piano urbanistico”, a rappresentare, secondo Liistro, un ulteriore problema. Sul “ruolo della politica che sceglie”, si è soffermato Giovanni Randazzo, il quale ha messo in evidenza la disarmonia tra un’Ortigia congestionata e il resto di una città che sembra non esistere e ricordando l’importanza sia dell’articolo 52 del Codice dei Beni Culturali, in difesa dei siti da proteggere dalle invasioni commerciali, che del piano di utilizzo del Demanio marittimo. Molti quesiti sono stati posti all‘Amministrazione comunale rappresentata dal vice sindaco e assessore al centro storico e alla Cultura Francesco Italia. “Approvo questo incontro – ha dichiarato – ma ricordo che sono 40 gli esercizi che ho bocciato in Commissione Ortigia. Condivido le vostre osservazioni e l’insoddisfazione per l‘insufficenza dei controlli ma devo ricordare che il numero dei vigili urbani è enormemente inferiore rispetto alle esigenze. Non mi sento vostro nemico, al contrario, e vi chiedo di aiutarci. Possiamo lavorare insieme”. Contro il dilagare dell’abusivismo si è schierato il Consorzio Demetra, rappresentato stamattina dal proprio legale Olga Aliffi, che ha chiesto a gran voce il rispetto delle leggi che governano il commercio, e il perseguimento di chi trasgredisce. Le conclusioni sono state affidate a Roberto De Benedictis, il quale ha affermato: “Il Turismo è impattante. Dunque ha senso la richiesta di risposte dall’Amministrazione e la necessità di agire sul dilagare dell’illegalità. Limiti ai decibel, sgombero dei tavolini non autorizzati, chiusura dei locali fuori norma, un freno all’apertura di birrerie, paninerie, focaccerie, e salvaguardia dei nostri beni architettonici soprattutto quando accanto sorgono solarium che di notte diventano discoteche a cielo aperto. Non serve una squadra di vigili per mettere ordine in via Landolina e via Cavour – ha ribadito De Benedictis - un suk a tutti gli effetti; ne basta uno forse due, gli stessi che siamo abituati a vedere in piazza Duomo, a presiedere il Comune” . Presenti e partecipi alle discussioni rappresentanti delle associazioni ambientaliste: Paolo Tuttoilmondo di Legambiente ha dichiarato la “necessità di cambiare, insieme, rinsaldando i rapporti con l’Amministrazione e rimettendo mani alla pianificazione”. A conclusione dei lavori, il Comitato Ortigia Sostenibile redigerà una dichiarazione d’intenti nella quale saranno chiarite le direttive di programma, da condividere con tutte le associazioni ambientaliste o che operano nell’interesse della comunità e con chi ha a cuore il futuro di Ortigia, come della città tutta, del suo sviluppo turistico e culturale, all’insegna della legalità.
Anita Crispino