"Sistema Trapani", indagato pure Crocetta: Vicari si dimette da Sottosegretaria di Stato
Anche il governatore della Sicilia Rosario Crocetta risulta indagato nell'inchiesta che ha portato all'arresto, tra gli altri, dell'armatore Ettore Morace, amministratore della Liberty lines, e del candidato sindaco a Trapani e deputato all'Ars del Gruppo Misto, Girolamo Fazio. Il presidente della Regione è accusato di concorso in corruzione e avrebbe ricevuto un avviso di garanzia notificato dai carabinieri.
Il governatore è stato iscritto nel nel registro degli indagati con l'accusa di corruzione in concorso con l'armatore Ettore Morace. "Degli sviluppi dell'ultimo evento informava pure Massimo Finocchiaro - scrive il Gip - soggetto strettamente legato al presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta (anche egli fra l'altro oggetto di attenzione investigativa nell'ambito dell'odierno procedimento) segnalandogli nel dettaglio che il martedi' seguente il gruppo Ncd aveva intenzione di riproporre la nomina del 'delinquente', ovvero stante al tenore delle precedenti intercettazioni, Giuseppe Prestigiacomo", la cui nomina a consulente dell'Ars in materia di trasporti marittimi regionali era sgradita al Morace. Si tratta della "lunga e frastagliata" rete tesa dall'armatore Ettore Morace che poteva contare su svariate antenne all'interno dei "palazzi" della politica, sia all'Ars, sia nei vari assessorati. E' sempre Morace che - sulla faccenda dell'Iva - parlando al telefono racconta (a Di Caterina) di aver invitato il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta sulla sua barca e di avergli pagato l'albergo sull isola di Filicudi. Morace - si legge nella misura - riferiva che gli avrebbe inviato una cosa sulla questione dell'Iva". Il presidente sarebbe intervenuto in ordine alle compensazioni per le tratte relative ai collegamenti con le isole minori.
L'indagine, come ha sottolineato il capo della Procura di Palermo, Li Voi, ha preso spunto anche dalle dichiarazioni di una dirigente della Regione Siciliana (assessorato alle Infrastrutture) che oltre a raccontare ai magistrati la propria versione ha partecipato ad alcune riunioni "tecniche" , convocate presso l'assessorato regionale. Una di queste, il 15 dicembre scorso, è stata registrata dalla polizia giudiziaria grazie alla "preziosa collaborazione" della funzionaria regionale. Racconta la dirigente ai magistrati: "Il 4 dicembre 2015 ho adottato il provvedimento di annullamento in autotutela del bando per l'affidamento dei servizi di collegamento per le isole Egadi e Eolie e relativa aggiudicazione alla Ustica Lines. Ciò perchè ho riscontrato un sovradimensionamento della compensazione finanziaria messa a base d'asta...In questo ho avuto la piena condivisione dei dirigenti generali pro tempore, Giovanni Arnone e Fulvio Bellomo e dell'assessore Giovanni Pistorio...". I colloqui tra la dirigente e i magistrati cominciano nel luglio dello scorso anno. Ciò da' il via all'indagine "Mare monstrum". A dicembre 2015 l'atto viene impugnato da Ustica Lines che già in avvio del procedimento - fa notare il dipendente pubblico - aveva reagito con veemenza interrompendo per alcuni giorni il servizio pubblico di collegamento con le isole minori Eolie e Egadi a lei affidato". Successivamente si susseguono vari incontri mentre aumenta la "pressione" sulla funzionaria - da parte di colleghi (interni ed esterni alla Regione) e di soggetti "vicini" a Morace. "Anche a fronte di tale parziale pagamento la società intima la sospensione dei servizi se non avessimo elevato ulteriormente i pagamenti A quel punto fu il presidente Crocetta - prosegue la funzionaria parlando ai pm - a decidere la convocazione di un tavolo tecnico per un proficuo confronto e per ricercare una soluzione. All'esito di tale incontro il 13 maggio 2015 si convenne tra Crocetta e l'armatore Vittorio Morace che l'amministrazione avrebbe valutato la possibilità di elevare sino al massimo dell'80% la liquidazione delle spese".
Crocetta adesso si difende: "Non ho nulla da temere e ho piena fiducia sulla possibilità che tutto sarà chiarito. Quando i magistrati vorranno, mi presenterò e riferirò quello che so, fatti e notizie utili alle indagini. Ma dico subito che sono molto sereno".
Il sottosegretario alle Infrastrutture Simona Vicari (Ap) è indagata per corruzione. In cambio di un Rolex datole dall'imprenditore, avrebbe presentato un emendamento che abbassava dal 10 al 4% l'Iva sui trasporti marittimi, determinando un risparmio di milioni di euro per la società di Morace. In serata la Vicari si è dimessa da sottosegretaria. "Poichè la mia permanenza nell'incarico di sottosegretario al Mit comporterebbe di affrontare quotidianamente una materia per la quale sono oggi sottoposta ad indagine, al fine di garantire a me e al mondo che è maggiormente interessato al trasporto marittimo e a tutto il governo che ho avuto l'onore di rappresentare, una maggiore serenità, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni che mi consentiranno di meglio rappresentare all'autorità giudiziaria tutte le ragioni per le quali sono assolutamente estranea a quanto contestato". Cosi' la sottosegretaria ai Trasporti Simona Vicari in merito all'inchiesta "Mare monstrum" nella quale e' indagata per corruzione. "In quella sede farò chiarezza anche del regalo ricevuto da Morace che nulla ha a che vedere con il ruolo di Sottosegretario e l'impegno da me profuso per il riordino dell'intero settore", ha proseguito in merito al rolex ricevuto, secondo l'accusa per agevolare il varo di una norma in parlamento. E ha concluso: "Sono assolutamente tranquilla e certa della liceità della mia azione essendomi, della vicenda, interessata nel pieno adempimento delle deleghe che mi erano state conferite e nella pienezza del ruolo di parlamentare che rivesto e questo per venire incontro alle esigenze dell'intero comparto marittimo. Se il signor Morace ne beneficerà ciò avverrà al pari di tutti i suoi colleghi che operano nel settore e senza alcun privilegio personale".
Tra gli indagati dalla Procura di Palermo c'è anche l'ex deputato regionale Marianna Caronia, candidata al consiglio comunale di Palermo. Avrebbe ottenuto da Morace, tramite l'intercessione di Montalto, una liquidazione superiore a quello che le spettava dopo la fine del rapporto con "Siremar s.p.a." , società acquistata dall'armatore.