Motopesca di Mazara sequestrato ieri dai libici: si attende rilascio
"L'equipaggio ha trascorso la notte a bordo e sta bene, adesso attende, da quello che gli sarebbe stato fatto capire, che gli venga comunicato l'importo di una multa da pagarsi per il rilasciato". Lo dice Domenico Asaro, uno degli armatori del "Ghibli Primo", il motopesca mazarese sequestrato ieri mattina da miliziani libici "in acque internazionali", a circa 25 miglia nord nord-est dalla zona di Bomba, nell'area di Tobruk e condotto nel porto di Ras al Helal. "Non ho personalmente parlato con l'equipaggio - aggiunge Asaro - ma le notizie mi sono giunte dai marittimi di un altro peschereccio che si trova in Grecia con i quali gli uomini sono riusciti a mettersi in contatto". E' un uomo provato Domenico Asaro. Sono stati tanti i sequestri subiti da Asaro negli ultimi 20 anni. "La marineria di Mazara del Vallo - prosegue - negli ultimi decenni ha salvato molte vite umane nel Mediterraneo ma anche pagato in vite umane e soldi i sequestri.
Ormai siamo allo stremo".