Matteo Renzi proclamato segretario del Pd
Matteo Renzi è stato proclamato segretario del Partito democratico, dall'assemblea del Pd, che è composta da 449 donne e 551 uomini. Renzi conta 700 delegati, Andrea Orlando 212, Michele Emiliano 88.
"Oggi si rimette in gioco un'esperienza di popolo che non ha paura di ripartire e di ricominciare mettendo al centro le persone", ha detto l'ex Presidente del Consiglio nel suo intervento all'assemblea del Pd ricordando che esattamente "5 mesi fa mi dimisi da premier".
"In cinque mesi - ha proseguito Renzi - nel Pd ne sono successe di tutti i colori: abbiamo assistito a polemiche, litigi, scissioni, dando l'impressione di una comunità che sa solo litigare tradendo lo straordinario messaggio che il nostro popolo ci dà e ci ha ridato nelle primarie: non ha vinto Renzi nè Orlando nè Emiliano, ma la comunità che crede che la politica è una cosa seria, un Pd che non litiga, non si scinde, non è luogo dove tutti sparano contro il quartiere generale. Altro che partito personale: il Pd è una comunità che ha a livello mondiale punti di riferimento come Barack Obama e a livello locale l'impegno di persone" come il sindaco di Castel Volturno. "Quale partito personale può essere un partito fatto da questo straordinario cotè di relazioni umane".
"Dobbiamo dare di più e io nella prima esperienza non sono stato ad altezza, nei prossimi mesi voglio lavorare sul doppio binario: da un lato il territorio, gli amministratori ed i circoli che dobbiamo spalancare per difendere una comunità non di codici fiscali ma di persone. E al tempo stesso abbiamo un problema con il web che è diventato un incredibile luogo dove noi non siamo stati protagonisti. Il progetto Bob partirà con la nuova segretaria". Così Matteo Renzi invitando a stare lontani dal "chiacchiericcio".
"Da cinque mesi diciamo con forza che nessuno del Pd ha messo o metterà in discussione il sostegno al governo guidato da Paolo Gentiloni a cui va la nostra amicizia, stima e riconoscenza per il lavoro che fa. Lo diremo per tutti i giorni fino alla fine della legislatura", ha aggiunto Renzi. "Ci siamo assunti la responsabilità di portare avanti il governo mentre gli altri si sono tirati indietro", ha sottolineato.
"La durata della legislatura non dipende da noi ma dal governo stesso e dal lavoro Parlamentare", ha aggiunto.