Siracusa, Ortigia sostenibile: "Irregolarità al solarium di Fonte Aretusa"
Il Comitato Ortigia Sostenibile, portando avanti una campagna di sensibilizzazione sui temi di uno sviluppo economico legato alla promozione del turismo, purché rispettoso della legalità, non può non appoggiare in pieno la presa di posizione dell’associazione SOS Siracusa, a sua volta dichiaratasi a fianco di Corrado Giuliano nel denunciare apertamente una serie di presunte irregolarità sulla costruzione del solarium alla Fonte Aretusa.
“Noi non sappiamo se le irregolarità denunciate a proposito di questo solarium (autorizzazione paesaggistica, ad esempio) siano vere o no, ma vogliamo – dichiara Roberto De Benedictis – che tutto questo venga compiutamente chiarito. Sappiamo che esistono leggi e norme molto precise al riguardo, e che stiamo parlando di un luogo simbolo della città, oltre che pubblico”, e anche per questo motivo, il comitato, condividendo le osservazioni di Giuliano, “crede sia doveroso fornire una risposta alle domande poste, perché siamo convinti che Ortigia debba costituire occasione di crescita economica, ma non a scapito della sua tutela e meno che mai della legalità”.
La questione riguarda senza ombra di dubbio, l’articolo 52 del Codice dei Beni Culturali il quale – afferm Salvo Salerno – “stabilisce che i comuni , sentito il soprintendente, individuano le aree pubbliche aventi valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico nelle quali vietare o sottoporre a condizioni particolari l’esercizio del commercio”. E ancora, il Ministero, cita Salerno “ ha emanato una direttiva sul Decoro dei Centri Storici, la 10 ottobre 2012, alla quale se ne aggiunge un’altra tutta siciliana, la Circolare n.8 del 21 aprile 2015…secondo la quale le Soprintendenze devono attivarsi per la ricognizione degli spazi pubblici di interesse culturale…dopo di che si dovranno verificare le disposizioni comunali vigenti in materia e se queste sono state adottate senza il concerto con le Soprintendenze bisogna sollecitare il Comune…affinchè si attui l’intesa tra le due pubbliche amministrazioni, costringendo il Comune ad attenersi al rispetto dell’articolo 52. Ed allora – chiede Salerno, in accordo con i comitati “Ortigia Sostenibile” e ‘Quartieri fuori dal comune’ -, “ a fronte di questo preciso contesto normativo di tutela...perchè la Soprintendenza ha consentito a questa Amministrazione comunale di disattendere, senza controllo, il Codice dei Beni Culturali e il Piano Particolareggiato e quindi di procurare fatti compiuti di scempio e falsi diritti acquisiti interamente a danno del Patrimonio dei cittadini?”.