Prostituzione a Catania, Parisi: il Daspo urbano non la elimina
"Multe, sanzioni e Daspo urbano. Se qualcuno crede che il nuovo corso del Sindaco Bianco toglierà la prostituzione dalle strade di Catania si sbaglia di grosso. Già nel 2011 simili provvedimenti dovevano segnare un giro di vite contro il mercato del sesso. Il risultato fu un buco nell’acqua con le conseguenze che, ancora oggi, si possono vedere ai quattro angoli della circonvallazione, in via Domenico Tempio e nella zona della Stazione. Forse le multe da 200-300 euro avranno il solo effetto di spostare ragazze e clienti verso altre “vetrine” ma non a trovare una soluzione definitiva al problema. Non ci si può nascondere dietro a un dito oppure chiudere gli occhi davanti ad una questione che resta sempre di grande attualità. Paesi come Svizzera, Germania e Olanda hanno legalizzato il fenomeno della prostituzione. Perché l’Italia non riesce a fare altrettanto? Le ragazze sarebbero sottoposte a rigidi controlli e pagherebbero le tasse: esattamente il contrario di quello che succede ora". A sostenerlo è Vincenzo Parisi, presidente della commissione al Bilancio, insieme al consigliere comunale Giuseppe Catalano. Entrambi si battono affinchè l’amministrazione comunale possa farsi portatrice di un "progetto che affronti il fenomeno della prostituzione senza falsi pudori o moralismi ma con la consapevolezza che parliamo del mestiere più vecchio del mondo e che non sarà certamente fermato dal Daspo Urbano. Ecco perché è fondamentale una presa di coscienza che possa assicurare una volta per tutte legalità, pulizia e sicurezza a quello che viene considerato il mestiere più vecchio del mondo. La prostituzione oggi è in mano alla malavita e dalla periferia fino al cuore di Catania appena si fa buio si vedono decine di ragazze di ogni età che battono il marciapiede tra le feroci lamentele dei residenti delle zone in questione che si ritrovano l’ingresso di casa pieno di preservativi e fazzoletti".