La birra artigianale diventa un'impresa, a Siracusa fra beer shop e birrificio
Chi beve la birra artigianale non deve amare i gusti dolci, perché la birra artigianale è amara e il suo gusto varia, a seconda della quantità dei quattro ingredienti di base: acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito. Un fenomeno in costante crescita, quello delle aziende che scommettono nella produzione di un prodotto che da nicchia si sta espandendo nel mercato della distribuzione. A Siracusa dal 2013 Alessandro Ebbanietti gestisce un beer shop nel quartiere umbertino, il primo che abbia dato, nella provincia aretusea, un peso all’aspetto qualitativo della birra. “Non tutto quello che viene definito prodotto artigianale è sinonimo di qualità. È necessario essere guidati nelle scelte, rendere consapevole l’acquirente sul prodotto da scegliere”, afferma Ebbanietti, da qui l’idea che ha dato vita alla sua attività commerciale. Un’offerta, la sua, di grande varietà con oltre cento marche di birra da gustare per una clientela eterogenea formata non solo da addetti ai lavori o, come Ebbanietti li ha definiti “scaltriti bevitori di birra” ma anche da curiosi e appassionati, che hanno contribuito a far sì che a quattro anni dall’apertura la sua azienda da beer shop sia passata ad un vero e proprio locale per la degustazione di dieci birre alla spina, in aggiunta ai prodotti in bottiglia. Nella Sicilia orientale molti sono i birrifici apprezzati dal mercato delle produzioni artigianali: nel ragusano la birra Tarì e la Yblon, a Siracusa, invece, da due anni un piccolo birrificio produce sei prodotti in vendita sia nel mercato regionale che, sebbene in misura minore, su quello nazionale. Gabriele Siracusa (nella foto) e Ivan De Gaetano, beneficiando di un finanziamento per le microimprese, hanno dato forma ai loro sogni. La loro storia è nota: compagni di scuola, amici da sempre, amanti della birra. Gabriele è un agronomo, sperimenta, decide sul tipo di produzione da proporre al pubblico di intenditori e curiosi del mercato. Il loro è un simbolo che riflette la caparbietà, il voler superare gli ostacoli e le vette più alte, l’asino e un nome Alveria che richiama strati di tradizione iblea. L’azienda ha sede a Canicattini, solo due persone impiegate, ma con l’intenzione di ampliarsi e creare nuovi posti di lavoro, sono presenti nelle principali manifestazioni di promozione delle birre artigianale. A metà maggio saranno in Toscana ed Emilia Romagna insieme ad altri birrifici regionali per una due giorni dedicata ai prodotti siciliani. Carlo Gradenigo (nella foto), proprietario da quasi sei anni di un pub in via Tisia è l’unico a Siracusa a vendere birre artigianali, in questo caso Alveria, alla spina. Un prodotto, come afferma, molto richiesto, in particolare le APA, dal gusto leggermente amaro: “Sebbene il prodotto abbia un costo maggiore rispetto alla birra di produzione industriale, notiamo un interesse maggiore verso i tipi artigianali, da qui l’intenzione di ampliare l’offerta ad altri tipi di produzione”. E a breve l’Alveria metterà in commercio la Centobocche, una saison, che utilizzerà grano siciliano con varie sfumature di gusto: gradazione 5.2% vol. Anita Crispino